La Corea del Nord lancia altri 600 palloncini pieni di spazzatura ed escrementi: «Ci fermeremo solo se Seul bloccherà i suoi volantini»

Dal 28 maggio al 2 giugno sono stati spediti oltre confine 3.500 palloncini. Il regime di Pyongyang parla di una «contromisura» ai volantini anticomunisti volati verso Nord

La Corea del Nord ha detto che smetterà di inviare palloncini pieni di spazzatura e letame verso la Corea del Sud, ma solo se Seul bloccherà i suoi attivisti nelle azioni di volantinaggio anti-Pyongyang. «La nostra è una contromisura», ha precisato la Kcna, l’agenzia statale nordcoreana. Il viceministro della Difesa, Kim Kang-il, ha fatto sapere che solo tra martedì 28 maggio e domenica 2 giugno Pyongyang ha inviato in tutto 3.500 palloncini oltre confine, trasportando 15 tonnellate di spazzatura e letame verso la Corea del Sud. Dopo l’ultimo lancio di questa mattina, Kim Jong-un si è offerto di interrompere tale attività, che in ogni caso – precisa l’agenzia di regime – non era altro che una risposta «ai volantini anticomunisti volati verso il Nord dagli attivisti sudcoreani». Qualora Seul «dovesse inviare nuovamente tali volantini», avverte il viceministro della Difesa nordcoreano, Pyongyang reagirà con una vera e propria rappresaglia: ossia palloncini che trasporteranno «immondizia pari a 100 volte» la quantità dei volantini che arrivano da Sud.


Il lancio di palloncini

Il primo lancio di palloncini pieni di spazzatura ed escrementi è avvenuto nella notte tra martedì 28 e mercoledì 29 maggio. Da allora, la Corea del Nord ha lanciato complessivamente 3.500 palloncini pieni di sporcizia, di cui 600 questa mattina. All’interno dei palloncini le forze armate di Seul hanno trovato un po’ di tutto: mozziconi di sigaretta, pezzi di plastica, carta straccia ed escrementi (anche umani). I palloncini sono arrivati ovunque, persino nella capitale sudcoreana. L’esercito della Corea del Sud ha fatto sapere di essere al lavoro con polizia, governi locali, ministero della Sicurezza e Comando Onu per ridurre al minimo i disagi della popolazione. Nei giorni scorsi era circolata un’ipotesi secondo cui Seul starebbe pensando di organizzare una guerra psicologica contro il Nord, con tanto di trasmissioni tramite altoparlanti lungo il confine e invio di volantini della «contro-propaganda» nello Stato di Kim Jong-un.


In copertina: Militari sud coreani raccolgono la spazzatura inviata dalla Corea del Nord, 2 giugno 2024 (EPA/Yonhap)

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