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Zelensky contro la Cina: «Fornisce armi alla Russia e vuole sabotare il vertice di pace in Svizzera». Pechino nega

02 Giugno 2024 - 13:20 Ugo Milano
L'intervento del presidente ucraino da Singapore: «L'Ucraina è la vittima di questa guerra, siamo noi a dover dettare le condizioni su come dovrebbe finire»

Russia e Cina stanno «facendo di tutto per sabotare» il vertice sulla pace che si terrà il 15 e 16 giugno in Svizzera. A lanciare l’accusa è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che in questi giorni si trova a Singapore per partecipare allo Shangri-La Dialogue. A meno di due settimane dal vertice di pace, il leader di Kiev alza i toni del confronto e punta il dito contro il Paese di Xi Jinping, che non sarà presente in Svizzera. Si tratta per certi versi di un’inversione di rotta per Zelensky, che – fa notare Politico – ha corteggiato a lungo la Cina per cercare di mettere in discussione l’amicizia tra Xi e Vladimir Putin. «La Russia, sfruttando l’influenza cinese nella regione, utilizzando anche i diplomatici cinesi, fa di tutto per sabotare il vertice di pace», ha detto il presidente ucraino nel suo discorso da Singapore.

Le armi cinesi alla Russia

Nel corso del suo intervento, Zelensky ha anche affermato di essere in possesso di prove secondo cui Pechino starebbe aiutando gli sforzi bellici della Russia, nonostante il presidente Xi Jinping abbia ribadito più volte il contrario. «Oggi ci sono diversi segnali da parte di diverse agenzie di intelligence, compresa quella ucraina, che qualcosa, in qualche modo, entra nel mercato della Federazione Russa attraverso la Cina», ha affermato Zelensky. «Sarò molto coerente su questo punto. Ci sono effettivamente alcune componenti – ha continuato il presidente ucraino – che fanno parte dell’armamento della Federazione Russa e provengono dalla Cina». Zelensky ha poi aggiunto che Kiev non si aspetta il sostegno militare della Cina. «Non glielo abbiamo mai chiesto, ma non ci aspettiamo che la Cina fornisca sostegno alla difesa della Russia», ha precisato Zelensky.

La risposta di Pechino

A rispondere alle accuse del presidente ucraino è il ministro della Difesa cinese Dong Jun, anche lui a Singapore. Nel suo intervento allo Shangri-La DIalogue, Dong ha precisato che la Cina è «fermamente dalla parte della pace e del dialogo» e che «non ha fornito armi a nessuna delle due parti e ha uno stretto controllo sulle esportazioni di beni a duplice uso». Dopo aver fatto sapere agli organizzatori svizzeri di aver deciso di non inviare una propria delegazione per il vertice di pace, Pechino ha abbozzato l’idea di volar lanciare una propria iniziativa, a cui sia la Russia che l’Ucraina sarebbero invitate. Alla domanda se Kiev sarebbe disposta a prendervi parte, Zelensky ha ribattuto: «L’Ucraina è vittima della guerra. Siamo noi che dobbiamo dare l’avvio a tutto. Nessun altro è pienamente consapevole di ciò che la Russia ha portato con questa guerra al nostro Stato. Sono gli ucraini che sono morti, i russi hanno violentato le nostre donne, hanno rubato decine di migliaia dei nostri figli. Nessun altro ha il diritto di dettare come dovrebbe finire questa guerra».

L’incontro con Lloyd Austin

Nel suo soggiorno a Singapore, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto modo di incontrare anche il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, con il quale ha «discusso questioni chiave» relative alla guerra con la Russia, come «il rafforzamento del sistema di difesa aerea dell’Ucraina». Zelensky ha quindi ringraziato il presidente americano Joe Biden per aver concesso l’uso di armi americane anche in territorio russo, nel tentativo di contrastare gli sforzi di Mosca di espandere la zona di combattimento. «Apprezziamo la difesa vitale e il sostegno politico all’Ucraina da parte degli Stati Uniti», ha precisato Zelensky.

In copertina: Volodymyr Zelensky durante un evento pubblico a Singapore, 2 giugno 2024 (EPA/Shintaro Tay)

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