In Evidenza Legge di bilancioOpen ArmsTony Effe
ESTERIElezioni europee 2024Emmanuel MacronEUtopiaFranciaJordan BardellaMarine Le PenParlamento europeoUnione europea

Francia, Bardella vola al 33%. Così l’RN di Le Pen può doppiare Macron (e diventare il primo partito d’Europa)

03 Giugno 2024 - 12:30 Simone Disegni
L'ultimo sondaggio Ipsos accredita l'estrema destra francese nel complesso del 40% delle intenzioni di voto. E Renaissance può finire terza

Un francese su tre voterà per il Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella alle elezioni europee del prossimo weekend. È quanto prevede l’ultimo sondaggio prima del voto realizzato da Ipsos e diffuso stamattina da Le Monde. Secondo la rilevazione, il partito di destra dura francese è cresciuto ulteriormente negli ultimi due mesi, e potrebbe ricevere la preferenza del 33% dei francesi. Sarebbe un successo storico per Le Pen, che in questi anni – dopo aver perso al secondo turno due elezioni presidenziali contro Emmanuel Macron – ha intrapreso la delicata strada della dédiabolisation, l’uscita dal cono d’ombra estremista dell’«invotabilità»: abbandonando alcuni dei cavalli di battaglia più intransigenti – a partire dalla richiesta di uscire dall’Ue; cambiando nome al partito (quello ereditato dal padre Jean-Marie era il Front National); infine facendo un passo indietro per lanciare come volto simbolo e capolista alle Europee il giovane Bardella (classe 1995). Se otterrà questa mole di voti, l’RN potrebbe uscire dalla tornata del voto Ue come il partito più votato d’Europa. Dal giorno dopo, in ogni caso, sarà una forza rilevante nel nuovo Parlamento europeo: decisivo per capire quanto questa “peserà” sarà lo sviluppo dei rapporti di Marine Le Pen con l’altra donna forte della destra europea, Giorgia Meloni. RN e Fratelli d’Italia siederanno come negli ultimi cinque anni in due gruppi diversi – Identità e Democrazia e Conservatori e riformisti europei – o avvieranno un percorso di fusione delle due famiglie?

Concorrenza da sinistra per Macron

Chi pare destinato a uno smacco interno e internazionale, di certo, è Emmanuel Macron. Renaissance, la lista che fa riferimento al capo dell’Eliseo, rischia di non raccogliere neppure la metà dei voti dell’RN: è accreditato ora – insieme agli alleati di MoDem e Horizons – del 16%. Il blocco centrista resta tallonato dal centrosinistra guidato alle Europee dal filosofo sceso in politica Raphaël Glucksmann. La sua Place publique che corre insieme al Partito socialista potrebbe arrivare terza, al 14,5%. Ma i margini di errore del sondaggio lasciano ai macroniani il timore di un sorpasso da sinistra che li condannerebbe a un umiliante terzo posto. Più staccati in Francia dovrebbero restare gli ex gollisti dei Républicains (7%) così come la sinistra radicale della France Insoumise, che pure due anni fa aveva spedito il leader Jean-Luc Mélenchon a un soffio dal ballottaggio per le presidenziali (prese poco meno del 22%). Pare sgonfiatasi politicamente, sul fronte opposto, pure la figura del polemista Eric Zemmour: la sua Reconquete è accreditata di non più del 5% dei voti. Resta il fatto che sommando i risultati potenziali di RN e Reconquete, dei “Patrioti” di Florian Philippot et dell’Unione popolare repubblicana di François Asselineau (1% circa ciascuna), il 40% dei francesi si appresta a votare domenica per una formazione di estrema destra. Tra una settimana, lunedì 10 giugno, quello di Macron rischia di essere un risveglio da incubo.

Leggi anche:

Articoli di ESTERI più letti