Firenze, troupe televisiva aggredita in periferia: tre persone denunciate
Mentre una troupe del programma Fuori dal Coro si trovava nella periferia di Firenze, per girare un servizio sulle case occupate abusivamente, sarebbe stata aggredita da una famiglia di tre persone. I fatti sono accaduti nella tarda mattinata di oggi, 3 giugno. Il padre e il figlio avrebbero brandito contro la giornalista e lo staff tecnico delle cesoie da giardinaggio, e il ragazzo avrebbe sferrato calci all’auto della troupe, rovinando fiancata e specchietto. La mamma, invece, avrebbe colpito con uno schiaffo sulla testa la giornalista, che a quanto si apprende non ha riportato ferite.
La vicenda
I tre sono stati denunciati per minaccia aggravata dalla polizia a Firenze. Avrebbero dichiarato di abitare nella casa popolare del quartiere de Le Piagge da quasi 20 anni pagando regolarmente l’affitto. La mamma rischia una denuncia per percosse mentre il figlio per danneggiamento. Finora nessuna querela di parte è stata presentata. Sulla vicenda è intervenuta l’assessora uscente alla Sicurezza del Comune di Firenze, Benedetta Albanese: «Alla troupe aggredita va tutta la solidarietà dell’amministrazione comunale. Sulle occupazioni, comunque minimali, stiamo lavorando con prefettura, polizia municipale, forze dell’ordine e con i nostri servizi per sgomberare gli alloggi vuoti che sono stati illegalmente occupati».
Lollobrigida: «Solidarietà e vicinanza»
«Nelle ultime settimane abbiamo fatto otto sgomberi e siamo al lavoro per gli altri ancora da portare a termine – ha aggiunto Albanese -. La legalità è il principio che applichiamo da sempre anche lontano dai riflettori e dalle strumentalizzazioni elettorali». Anche il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha voluto esprimere «solidarietà e vicinanza ai giornalisti e agli operatori della trasmissione ‘Fuori dal coro’ di Retequattro, minacciati e aggrediti da alcuni occupanti abusivi di case a Firenze, nel quartiere Le Piagge. È inaccettabile che professionisti, impegnati nel loro lavoro di informare il pubblico su temi di grande rilevanza sociale, subiscano intimidazioni e danni materiali».
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