Sfregio a Martina Mucci, condannato l’ex fidanzato che organizzò l’agguato a Prato
Emiliano Laurini organizzò la spedizione punitiva che provocò gravissime lesioni alla sua ex compagna, Martina Mucci: questo è quello che hanno stabilito i giudici del tribunale di Prato, condannando l’uomo a nove anni di reclusione. Le accuse a suo carico sono quelle di di sfregio permanente al volto, lesioni e maltrattamenti in famiglia. Per l’aggressione, avvenuta tra il 20 e il 21 febbraio del 2023, sono stati condannati anche Kevin Mingoia (19 anni) e Mattia Schininà (20 anni), rispettivamente a sei anni e otto mesi e quattro anni. Sarebbero stati loro che, su «mandato» del 42enne Laurini, avrebbero atteso Mucci al ritorno da una serata di lavoro al pub in cui faceva la barista nella zona della Pietà.
L’aggressione
Avrebbero aspettato che la donna raggiungesse il portone, per poi aggredirla e spingerla nell’androne del palazzo. Lì si sarebbero accaniti contro di lei, picchiando soprattutto sul volto e utilizzando anche un rasoio. Martina Mucci si salvò soltanto perché un vicino, svegliato dal trambusto, accese la luce mettendo in fuga i due aggressori. Ad oggi, non è ancora chiaro perché Laurini abbia architettato un piano così orribile. Il movente più accreditato rimane quello della gelosia. Martina Mucci collaborò attivamente alle indagini, rivelando tutte le informazioni a sua disposizione, che infine hanno permesso di identificare il suo ex compagno e i due aggressori. «Non ne sono ancora fuori e non ne sarò mai», dichiarò, intervistata da La Nazione. Laurini, intanto, ha ottenuto l’attenuazione della misura cautelare. Andrà ai domiciliari a casa del padre con braccialetto elettronico.
Foto copertina da Facebook / pub Hop’n Drop
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