Elodie: «La gente si indigna perché mi spoglio. Ma io mi spoglio di più. Per dire una cosa: il corpo è mio e faccio quello che voglio»
«La gente ancora si indigna perché mi spoglio. E allora io mi spoglio di più. Per dire due cose. La prima: con il mio corpo faccio quello che voglio, e non lo sto sessualizzando anche se potrei. La seconda: arriverà il momento in cui vi stancherete di commentare che mi metto in mutande e prenderete la parola su questioni di maggiore importanza». Elodie si racconta in una lunga intervista a Vanity Fair. L’artista parla anche di tematiche importanti, parità di genere, sessismo, molestie. E di gap, anche nel mondo della musica: «Ci sono molte più donne in classifica rispetto a cinque anni fa. Tutti stiamo lavorando al superamento del gender gap, anche gli uomini con una certa intelligenza. Ripenso a quando io ho cominciato questo mestiere: l’idea di una femminilità prorompente infastidiva. Non ho trovato subito delle persone che l’hanno compresa. Il mio desiderio di usare il corpo come Raffaella Carrà – e non mi sto paragonando a lei – divideva. Ho dovuto discutere, nell’ambiente volevano che stessi al mio posto, che mi limitassi a fare musica leggera e basta». Sulla prossima edizione del Festival di Sanremo smentisce i rumors che la vedono come co-conduttrice, accanto a Carlo Conti e Annalisa. «No, ora sono concentrata sulla musica. Poi chissà, accolgo sempre quello che arriva. Per Annalisa sarebbe una bella cosa».
Elodie e il rapporto con Andrea Iannone
Attenta sui temi della parità spiega che non ne fa mai passare una: «Per ogni gesto che mi fa suonare il campanello d’allarme del patriarcato pretendo spiegazioni: “Che vuol dire?”. Sono convinta che, soltanto sottolineando giorno dopo giorno gli atteggiamenti sbagliati, possano essere corretti». Elodie si definisce una “sergente” con il suo compagno, il pilota motociclistico Andrea Iannone. «Non sono una star! Sono impegnativa e capricciosa, questo sì. Ho bisogno di attenzioni, tantissime. Andrea me le dà. È dolce. Comprende desideri, limiti, voglia di fare sempre di più sul lavoro. Ed è il mio migliore amico», racconta. Niente matrimonio («mi suona strano che due innamorati debbano firmare un contratto») ma figli forse sì: «Ci sto pensando. Ho anche preso in considerazione l’ipotesi di congelare gli ovuli». E ancora: «Non mi pento di quello che ho fatto o detto in passato, perché mi ha portato all’oggi, che per me è irrinunciabile. Mi ha portato Andrea, che non mi aspettavo proprio e che amo così tanto. Il tempo migliora tutto e offre cose ancora più incredibili».
Le molestie sul lavoro e le donne ancora «troppo permissive»
La cantante parla, nella sua lunga intervista, anche di molestie. «Solo che a volte – spiega – è complicato rendersene conto sul momento». Ricorda un episodio, da giovanissima: «Mentre facevo la cameriera, mi sono imbattuta in un datore di lavoro che non è stato delicato. Mi sono spostata e gli ho detto: “Che stai a fa’?”. Poi l’ho preso da parte e ho cercato di spiegargli che non era il modo. Lui non voleva capire, sminuiva: “È uno scherzo tra me e te”. L’ho lasciato lì nella sua vergogna». Si tratta, per Elodie, di una questione di mentalità. Per esempio, sul discorso di Harrison Butker, giocatore di football americano ventottenne, secondo cui la vita di una donna inizia con il matrimonio e i figli, precisa: «Ho pensato di assistere a una sitcom e che lui fosse bravissimo, con i tempi comici perfetti. Ci sono degli uomini che hanno capito che, se l’emancipazione femminile procede, devono faticare il doppio. Il discorso di Butker è stato il discorso di uno di loro, di un bambino capriccioso. Avesse detto: “La mia vita è iniziata quando ho sposato mia moglie e abbiamo avuto un figlio”, avrei addirittura pensato: che famiglia felice! Invece no: ha spiegato per bene che grazie ai sacrifici della compagna, alla sua “vocazione alla casalinghitudine”, lui ha avuto grandi successi. Bell’egoista. Permettile di lavorare per raggiungere i suoi di successi. Fossi stata in lei, mi sarei incazzata! (…) E vogliamo parlare del pubblico che applaudiva? Se non c’è indignazione, questi soggetti continuano ad avere campo libero. Noi donne siamo ancora troppo permissive».
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