Toti, respinta la mozione di sfiducia: il centrodestra ligure compatto a difesa del governatore

A chiedere le dimissioni del presidente di regione, ai domiciliari con l’accusa di corruzione, sono state quattro forze politiche di minoranza, tra cui Pd e M5s

È stata respinta la mozione di sfiducia nei confronti di Giovanni Toti, il presidente della Regione Liguria che dal 7 maggio scorso si trova agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta per corruzione aperta dalla procura di Genova. A presentare il documento sono state quattro delle forze politiche di opposizione: Partito democratico, Movimento 5 stelle, Lista Sansa e Linea Condivisa. Si è tirata fuori invece Azione, con il capogruppo che oggi non ha partecipato alla seduta per «motivi personali». La mozione di sfiducia nei confronti di Toti ha ricevuto solo 11 voti favorevoli contro i 18 contrari della maggioranza di centrodestra, che ha votato compatta. Fuori dal palazzo che ospita la seduta del consiglio comunale, l’associazione “Genova che osa” ha depositato decine di scarpe sparse per terra e cartelloni con la scritta «La corruzione fa sparire le persone comuni».


Le accuse delle opposizioni

Tra i primi a prendere parola in aula c’è Luca Garibaldi, capogruppo del Partito democratico al consiglio regionale ligure, che definisce le dimissioni di Toti «un atto politico necessario». Secondo i dem, l’inchiesta della procura di Genova «ha dimostrato il fallimento politico e gestionale di cui il centrodestra è protagonista, una degenerazione politica e di etica pubblica che ha espropriato la democrazia». Ancora più duro Fabio Tosi, capogruppo del M5s, che si è rivolto così ai consigliere di maggioranza: «Fate un favore alla Liguria. Dimettetevi. Fate un favore a voi stessi: chiedete ai cittadini se vi vogliono ancora lì per un altro mandato, alla guida dell’ente. Magari sì. Ma mettevi in gioco e dimostrate di non temere le urne».


La difesa di Toti

Toti, assente perché ancora ai domiciliari, ha affidato la propria difesa a una lettera, letta «orgogliosamente» in aula da Alessandro Bozzano, capogruppo della Lista Toti. «Con questa mozione di sfiducia, le opposizioni tentano una spallata politica che non solo non riuscirà nei numeri, ma conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, tutta la propria inadeguatezza a guidare questa regione», scrive Toti nella lettera. I partiti della maggioranza di centrodestra si sono mostrati compatti nel prendere le parti del governatore. Stefano Mai, capogruppo della Lega, ha accusato la sinistra di voler battere Toti «attraverso la magistratura», mentre Stefano Balleari, capogruppo di Forza Italia, ha ricordato che Toti «è innocente fino al terzo grado di giudizio». A margine della seduta è Alessandro Piana, presidente ad interim della Regione Liguria, a commentare la vicenda: «Abbiamo tutti i requisiti e le carte in regola per rimanere fino a fine mandato, salvo un’indicazione diversa da parte del presidente Toti».

In copertina: Il presidente ad interim della Regione Liguria, Alessandro Piana, durante la seduta del Consiglio regionale, 4 giugno 2024 (ANSA/Luca Zennaro)

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