La campagna elettorale di Nigel Farage inizia malissimo: l’artefice della Brexit si prende un milkshake in faccia al primo comizio – Il video

Il leader del partito Reform UK si trovava a Clacton, nel Sud dell’Inghilterra, dove è candidato alle elezioni generali del 4 luglio

Non è iniziata nel migliore dei modi la campagna elettorale di Nigel Farage, artefice della Brexit. Oggi, martedì 4 giugno, il leader del partito Reform UK ha dato il via alla sua corsa alle elezioni anticipate, convocate dal premier conservatore Rishi Sunak per il 4 luglio. A margine del suo primo comizio in veste di candidato, Farage è stato preso di mira da una ragazza di 25 anni, che gli ha lanciato in faccia un milkshake macchiandogli l’abito. Al momento della contestazione, il politico euroscettico stava uscendo da un pub di Clacton, nel Sud dell’Inghilterra, dove è in corsa per un seggio da deputato. Il lancio della bavanda da parte della contestatrice ha scatenato un parapiglia generale, con gli agenti che hanno immediatamente arrestato la donna. Durante l’intervento della polizia, un uomo ha provato a intromettersi ed è stato fermato a sua volta per resistenza a pubblica ufficiale. Entrambi, ha fatto sapere la Essex Police, sono «in custodia in attesa di essere interrogati».


Nigel Farage, 60 anni, è uno dei volti più noti della politica britannica. Dal 2006 al 2016 è stato il leader del Partito per l’indipendenza del Regno Unito (UKIP), la forza politica che più di ogni altra ha spinto per l’uscita del Paese dall’Unione europea. Dopo la Brexit, la presenza di Farage si è fatta più discontinua, ma in vista delle elezioni generali del 4 luglio è stato nominato nuovamente leader di Reform UK, il partito populista e sovranista da lui fondato nel 2019. Nei giorni scorsi ha annunciato la sua candidatura a sorpresa alle elezioni generali. Una spina nel fianco per i conservatori di Rishi Sunak, che ora si trovano a fare i conti non solo con la concorrenza dei rivali laburisti, la cui vittoria alle elezioni è data quasi per certa, ma anche con i sovranisti di Farage.


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