«La portafinestra, la parete in cartongesso…» l’elenco di Salvini su quello che si può cambiare con il decreto Salva casa – IL VIDEO
Lo conosciamo per i suoi elenchi, infiniti, dati durante interviste e conferenze stampa (e dirette Facebook). Ma stavolta il ministro alle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini elenca cosa si può sanare con il decreto salva-casa. Lo fa alla conferenza stampa alla Camera in merito agli emendamenti della Lega sul provvedimento. «Il Salva casa riguarda le case di milioni di italiani quindi spero che la politica, da destra a sinistra, almeno sul tema della casa degli italiani, del taglio della burocrazia, della regolarizzazione di nove metri di cameretta, di una parete in cartongesso, di una veranda, di un bagnetto, non stia a litigare. Noi stiamo semplificando la vita degli italiani», ha dichiarato.
Gli emendamenti
«Vogliamo proporre semplificazioni sugli interventi realizzati prima del 1977 (legge Bucalossi). Parliamo di interventi che risalgono a mezzo secolo fa e che, per difficoltà da parte dei cittadini di reperire la documentazione, non si riescono a regolarizzare. Proporremo pertanto per le varianti realizzate in sede di realizzazione degli immobili ante ’77 forme semplificate di regolarizzazione delle parziali difformità presenti», ha detto il leader della Lega. «Anche in questo caso, ne deriverebbe uno sblocco del mercato immobiliare e del patrimonio delle famiglie», aggiungono dal Carroccio. Dopo i lavori i cittadini devono aver ottenuto un certificato di agibilità/abitabilità da un tecnico del comune o della Asl che ha effettuato un sopralluogo senza rilevare difformità. E tra gli emendamenti c’è anche quello di «ridurre le tempistiche per l’esercizio del potere sostitutivo da parte delle Regioni» che «dopo 10 anni dal rilascio del titolo edilizio, a normativa vigente, potrebbero ancora annullare il permesso di costruire, sostituendosi al Comune». Spunta anche un’emendamento che consentirà l’abitabilità dei ‘micro appartamenti’. La Lega proporrà nuovi limiti di 20 metri quadrati, dagli attuali 28, per una persona e di 28 per due, dai 38 di oggi. Per l’altezza dei soffitti, l’obiettivo è passare dal minimo di 2,70 metri a 2,40 (come già consentito per corridoi e bagni). C’è anche la possibilità di cambiare la destinazione d’uso di un locale posto al piano terra per ricavarne un’abitazione, come sollecitato in particolare dai piccoli Comuni e dai borghi storici. Le nuove tolleranze saranno estese anche agli immobili futuri «per garantire una uniformità della disciplina e un trattamento uniforme per tutti gli interventi edilizi».
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