Armi, jet e nuovo servizio militare, la Germania cambia marcia: «Dobbiamo essere pronti alla guerra entro il 2029»
La Germania dovrà essere «in grado di affrontare una guerra entro il 2029». Lo ha detto oggi al Parlamento tedesco il ministro della Difesa Boris Pistorius, indicando la necessità impellente di portare il Bundeswher, l’esercito del Paese, a una situazione di prontezza operativa entro la fine del decennio. Lo impone nell’analisi di Berlino lo scenario internazionale, dominato dalle minacce della Russia di sfondare in Ucraina e aggredire a seguire altri Paesi europei. «Dobbiamo costruire la deterrenza per prevenire che accada il peggio», ha spiegato Pistoruis al Bundestag. Un appello al Parlamento ma anche al Paese intero: «In uno scenario d’emergenza, abbiamo bisogno di donne e uomini forti in grado di difendere questo Paese». Già alla fine di febbraio 2022, pochi giorni dopo l’invasione dell’Ucraina, il cancelliere Olaf Scholz parlò di uno Zeitenwende, un cambio d’epoca che avrebbe implicato scelte radicali per la Germania: tra queste, in primis, l’abbandono del tabù sul riarmo osservato sin dalla fine della seconda guerra mondiale. Ai massicci investimenti nel frattempo operati, per sostenere l’Ucraina da un lato, per incrementare le capacità del Bundeswher dall’altro, dovrà ora seguire una cruciale fase 2. I tre pilastri della difesa sono «personale, materiale e finanze», ha ricordato Pistorius, che proviene come Schiolz dalle fila dell’Spd. Ed è sul piano delle “risorse umane” che presto potrebbero arrivare novità. Il ministero della Difesa sta infatti studiando nuovi possibili modelli di leva militare, che la Germania ha abbandonato – come molti altri Paesi europei – dal 2011. È tempo di pensare a «una nuova forma di servizio militare, che non potrà essere del tutto libera da obblighi», ha suggerito Pistorius in Parlamento. Secondo un sondaggio condotto a marzo dall’istituto di ricerca Forsa, come riporta Deutsche Welle, la metà dei tedeschi circa sarebbe favorevole alla reintroduzione della leva.
Armiamoci e partiamo
Il discorso di Pistorius arriva nel giorno in cui il governo tedesco ha approvato il nuovo “concetto strategico” su cui si fonda la difesa civile e militare della Germania, in sostituzione del precedente documento, che risaliva al 1989. Il nuovo concept, oltre a introdurre nell’analisi di rischio e di risposta le minacce «ibride» – attacchi cybernetici, sorvolo con droni, campagne di disinformazione o sabotaggio – mette in rilievo tra l’altro il ruolo della Germania come hub per il dispiegamento delle truppe Nato nel cuore dell’Europa. Lo stesso cancelliere Scholz ha segnato la giornata assicurando che il suo governo sosterrà in maniera sempre più incisiva l’industria della difesa, oltre che la sua integrazione con gli altri produttori d’Europa: «Oggi vediamo più chiaramente che mai quanto sia importante avere un’industria della difesa europea e tedesca che possa produrre in maniera continuativa tutti i principali tipi di armi e le necessarie munizioni», ha scandito il cancelliere tedesco parlando all’apertura della Fiera internazionale dell’aerospazio a Berlino. Prima conseguenza concreta: il governo si appresta ad acquistare 20 nuovi jet Eurofighter da Airbus per rafforzare i propri arsenali.
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