Le mani della ‘ndrangheta sul padel: una condanna a Milano

«Dietro questo ca.. di padel c’è un business infinito eh», affermava intercettato nel 2021 l’imprenditore oggi condannato in primo grado

L’imprenditore Marco Molluso è stato condannato a 2 anni e 8 mesi con l’accusa di false fatture e autoriciclaggio, nella vicenda che nel dicembre 2022 portò, oltre al suo arresto ai domiciliari, al sequestro preventivo di otto campi da padel del valore di circa 700mila euro, dentro un centro sportivo comunale a Milano. Da quel caso emerse come la ‘ndrangheta avesse puntato sullo sport del momento, infiltrandosi nelle gestioni e negli appalti degli impianti. La sentenza è stata emessa con rito abbreviato dalla gup di Milano Tiziana Gueli, a seguito delle indagini della Direzione investigativa antimafia di Milano e della pm della Dda Silvia Bonardi.


«Dietro questo ca.. di padel c’è un business infinito eh»

Nell’inchiesta emerse che quei campi da padel sarebbero stati costruiti, secondo le indagini, coi soldi illeciti di un giro di false fatturazioni. Un investimento del nipote del presunto boss della ‘ndrangheta Giosofatto Molluso della ‘locale’ di Corsico (Milano), già condannato a seguito dello storico blitz “Infinito” contro le cosche lombarde del 2010. I campi, una volta dissequestrati, sono tornati al Comune. Il Centro sportivo comunale Sant’Ambrogio di Milano era stato affidato dal Comune in concessione alla società Palauno Asd. Secondo l’ordinanza del gip Anna Calabi, il 39enne Molluso agiva assieme ai figli del presunto boss, come «amministratore e rappresentante legale della Mc Immobiliare». Nel 2021 avrebbe impiegato almeno 177.706 euro, provenienti «da una frode fiscale da 1,5 milioni, finanziando la realizzazione degli otto campi». Alla base un finto «contratto di prestazione d’oper» tra la Palauno «e la Mc Immobiliare, tale da dare giustificazione documentale» ai lavori. «Dietro questo ca.. di padel c’è un business infinito eh», affermava intercettato nel 2021 Molluso. Giosofatto Molluso era «un saldo punto di riferimento» per il nipote imprenditore. La difesa, tramite il legale Matteo Picotti, farà ricorso in appello contro la condanna.


(immagine di repertorio foto di 傅甬 华 su Unsplash)

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