Omicidio Pio Maimone, lo scontro proseguito sui social: «Mergellina zona rossa per voi di Barra, vi tagliamo la testa»
Minacce alla banda rivale, post con aforismi e foto dell’attore Al Pacino in Scarface. Lo scontro tra le famiglie Valda e Aprea di Mergellina e i ragazzi provenienti dal rione Traiano e dal quartiere Soccavo, che secondo gli inquirenti è culminato nell’omicidio del 18enne Francesco Pio Maimone a Napoli estraneo alla faida, è proseguito poi nei giorni successivi sui social. La morte del giovane aspirante pizzaiolo non ha frenato l’aggressività delle due comunità rivali, è anzi stato accolto con indifferenza o poca cosa. «Brindiamo all’ergastolo», si legge in uno dei post pubblicati dai profili anonimi dopo la morte del 18enne. È quanto emerge nel processo a Francesco Pio Valda e ai complici, tra amici e parenti, che secondo l’accusa avrebbero coperto la fuga del 20enne dal luogo dello sparo e fatto sparire l’arma, mai più trovata. Nell’udienza di oggi, 5 giugno, in Aula sono stati portati anche i risultati dell’attività di monitoraggio dei social network svolta dalla Squadra Mobile di Napoli che, coordinati dalla Dda (pm Antonella Fratello) si sono occupati dell’analisi dei video raccolti dai sistemi di sorveglianza acquisiti a Mergellina. Le minacce sono per lo più apparse su Facebook e TikTok, e molto condivise negli ambienti vicini alle famiglie coinvolte: «Mergellina zona rossa per tutti voi di Barra» si legge nei post, «non fatevi trovare voi di Barra… vi tagliano la testa».
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