Putin sui rapporti con l’Italia: «Da voi non si diffonde una russofobia da cavernicoli». Trump? «C’è una persecuzione giudiziaria»
«Non importa chi vincerà le prossime elezioni negli Stati Uniti. Con Trump con c’è mai stata nessuna relazione speciale, anche se nei suoi confronti c’è stata una persecuzione giudiziaria». In una intervista all’Ansa e ad altre agenzie di stampa internazionali Vladimir Putin ha parlato dei temi più caldi di politica estera, ma è intervenuto anche sul voto di novembre che vedrà scontrarsi il presidente americano uscente Joe Biden con l’ex inquilino della Casa Bianca Donald Trump. E il presidente russo, pur smentendo qualsiasi legame con l’imprenditore, ha sposato la sua linea difensiva nei numerosi processi in cui è coinvolto proprio in questi mesi di campagna elettorale. Non ultimo quello per frode con i fondi della campagna elettorale del 2016 nel quale la giuria popolare ha emesso un verdetto di colpevolezza per i 38 capi d’accusa. Il presidente russo ha risposto anche a una domanda sull’Italia. «Vediamo che la posizione dell’Italia (verso la Russia) è più contenuta rispetto ad altri Paesi europei e notiamo questo in modo adeguato», ha detto Putin rispetto all’atteggiamento del nostro Paese verso la Russia, «in Italia non si diffonde una russofobia da cavernicoli e lo teniamo in considerazione. Noi speriamo che quando la situazione riguardo all’Ucraina comincerà a stabilizzarsi, riusciremo a ristabilire relazioni con l’Italia forse anche più velocemente che con qualche altro Paese».
La guerra in Ucraina
Sugli Stati Uniti, Putin ha aggiunto che «non combattono per l’Ucraina ma per la propria leadership nel mondo, e per questo non vogliono che la Russia prevalga». Proprio sul conflitto in Ucraina, il presidente critica il sostegno militare dell’Occidente a Kiev: «È un passo molto pericoloso, consegnare armi in una zona di guerra è sempre un male. Ancor di più se chi consegna le controlla anche». Il leader del Cremlino ha dichiarato che, dati gli ultimi sviluppi sull’assistenza Nato all’Ucraina, la Russia potrebbe fornire la stessa tipologia di missili «nelle regioni del mondo da dove verranno sferrati attacchi sensibili a siti» dei Paesi Nato. I quali hanno già inviato personale, funzionari e istruttori sul fronte e «sfortunatamente per loro subiscono perdite ma gli Stati Uniti e gli Stati europei preferiscono rimanere in silenzio», sostiene Putin. Riguardo alla guerra, ha aggiunto che le perdite dell’esercito ucraino sul campo di battaglia sono di 50mila unità al mese, ma non ha diffuso dati su quelle russe, che sarebbero «di diverse volte inferiori». I numeri sui prigionieri sarebbero poi di 1.348 russi e di 6.465 ucraini.
Le alleanze
Tra i Paesi vicini a quello di Putin, il presidente russo cita l’Iran. Le relazioni tra i due stanno vivendo uno sviluppo «molto positivo in molti campi», nonostante le sanzioni e le crisi internazionali. «Date tutte le restrizioni, non è così facile farlo, ma è possibile», ha detto rispetto alla cooperazione nel campo dell’alta tecnologia con Teheran. Proprio sulle sanzioni, ha assicurato che il suo Paese «sta superando i problemi», nonostante qualche ostacolo maggiore in particolare per le alte tecnologie e altri campi, tra cui l’intelligenza artificiale e la microelettronica. Lanciando poi una frecciata agli avversari: «Gazprom sopravviverà, il gas russo continua ad arrivare in Europa attraverso l’Ucraina e il TurkStream». Putin ha intenzione di incontrare il prossimo presidente iraniano, che sarà eletto il 28 giugno, al summit dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, in programma a luglio, o all’incontro dei Paesi Brics. Con la Cina invece proseguiranno le esercitazioni congiunte: «La nostra interazione sulla scena internazionale è un fattore deterrente e un elemento di stabilità. Oltre all’economia e alla garanzia della nostra reciproca sicurezza, come sapete, conduciamo esercitazioni congiunte e lo faremo in futuro, comprese le esercitazioni militari». Ha rivolto poi la sua attenzione alla situazione nella Striscia di Gaza, che secondo lui «non assomiglia ad una guerra ma ad uno sterminio totale della popolazione civile».
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