Elisabetta Franchi dopo la condanna per discriminazione: «Io fraintesa: attaccata perché dà fastidio una donna di successo come me»

La stilista dice di essere «una donna tutta d’un pezzo» che «lotta per le donne». Condannata per le frasi considerate discriminatorie sul modo con cui seleziona le dipendenti per i ruoli di responsabilità, ora dice di non riconoscersi nelle frasi che hanno scatenato le polemiche e la denuncia

Elisabetta Franchi si sente fraintesa e «incredula» dopo la condanna del tribunale del lavoro di Busto Arsizio, che ha giudicato discriminatorie le frasi della stilista durante l’evento «Donna e Moda» il 4 maggio 2022. All’epoca Franchi disse di selezionare per ruoli di responsabilità solo donne che avessero fatto i necessari «giri di boa», quindi over 40 che avessero già avuto figli o che fossero separate. La Betty Blue Spa ha già annunciato ricorso. Ma intanto Franchi si difende e in un’intervista al Corriere della Sera spiega: In realtà ho denunciato da imprenditrice quella che è una prassi, pessima quanto volete perché le donne faticheranno sempre ad arrivare ai vertici di un’azienda se non si cambiano le cose e non le si aiuta, non le assiste di più». Le sue parole dice che son ostate «travisate e decontestualizzate». Anzi in quella frasi proprio «non mi riconosco in nessun modo sia personalmente che professionalmente».


E se quelle frasi le avesse dette un uomo? La stilista non ha dubbi e si dice di fatto a sua volta vittima di discriminazione: «Credo fermamente che ci sia “gente” a cui dà fastidio una donna di successo. In più una dona come me che ha raggiunto il successo senza scendere a compromessi, una donna che si è fatta da sola partendo dal basso». Secondo Franchi, il problema è come viene percepita dagli altri: «Mi vedono come Miranda de Il diavolo veste Prada, quando in realtà non sono differente da tanti altri imprenditori. Non c’è quel clima che viene descritto».


Franchi si descrive come una «donna tutta d’un pezzo, una grande lavoratrice che fa impresa sul serio». E si dice «totalmente schierata dalla parte delle donne, lotto per loro, ho voluto fortemente supportare la squadra femminile del Bologna sia come sponsor che parlandone sui social». È chiaro per lei come ci sia ormai un accanimento nei suoi confronti: «Se subito dopo l’evento Donna e Moda posso essere stata fraintesa e ho ricevuto critiche, e dopo il mio intervento da Vespa a Porta a Porta qualche dubbio era rimasto, ora credo che la gente abbia capito che c’è un accanimento verso la mia figura di imprenditrice. Stavolta mi sono davvero stancata, vorrei essere giudicata dai fatti e non dalle parole».

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