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Crosetto e le armi italiane all’Ucraina per colpire la Russia: «È un segreto e comunque non succederà»

07 Giugno 2024 - 04:51 Redazione
guido crosetto armi italiane ucraina russia
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Il ministro della Difesa: gli attacchi di Conte e Salvini? Speculazioni

«È inutile che si continui a chiedere al ministro della Difesa di comunicare quali aiuti e armamenti forniamo a Kiev. Sono informazioni secretate. Lo sono per una scelta fatta dal governo Draghi e proseguita con il governo Meloni e io mi comporto in modo serio, dato che la situazione è seria». In un’intervista al Corriere della Sera Guido Crosetto oggi parla delle armi all’Ucraina. E bacchetta Giuseppe Conte, Matteo Salvini e gli altri che continuano a chiedergli di rivelare il segreto: «Ogni mia comunicazione è al Copasir, dove ciascuno partito ha il proprio rappresentante. Ce l’ha Conte come ce l’ha Salvini. Quindi, smettiamola. In queste materie non servono speculazioni di basso livello e sicuramente non sarò io a infrangere una legge dello Stato».

L’Italia, l’Ucraina e la Russia

Nell’intervista Crosetto risponde alla domanda se le armi italiane stiano servendo a Kiev per colpire la Russia: «Io sono obbligato a mantenere il segreto, come previsto dalla legge. Non dico quali armi forniamo e l’unico giudizio che mi interessa è quello degli ucraini, che sono molto grati del nostro sostegno, di quello che possiamo dare, compatibilmente con le nostre forze. Ma diventa difficile fare il ministro della Difesa in un Paese dove anche le cose serie vengono trattate in modo sempre strumentale, falso e superficiale». Crosetto ce l’ha «con Conte, per prima cosa. Dire che il ministro della Difesa nasconde la verità sull’uso delle armi è una menzogna, usata per meri fini elettorali. La procedura che sto seguendo è stata codificata dal governo Draghi, del quale Conte faceva parte. Mi comporto esattamente come il mio predecessore Guerini: quel governo varò 5 decreti di aiuti che furono comunicati solo al Copasir. Ma Conte, che li votò, allora non chiedeva nulla. Fingere di non saperlo non è serio».

Crosetto, Conte e Salvini

Ma tra chi chiede c’è anche il suo alleato di governo, ovvero la Lega: «Lo ripeto: il Copasir è informato, lì il ministro della Difesa risponde ad ogni domanda gli venga posta. Conte ha i suoi. Salvini nel Comitato ha Borghi. Tutti sanno tutto, ma se non lo dicono i membri del Copasir, e giustamente, perché sarebbe un reato, dovrei farlo io? E comunque l’ho detto mille volte: le armi italiane non colpiranno il territorio russo, devo fare dei disegnini per farlo capire meglio? Così come la polemica sui soldati da mandare a combattere: ma chi mai tra noi — io, o Meloni o Tajani — lo ha mai sostenuto? E allora che senso ha dire “non manderemo i soldati, siamo contrari noi!”? Sarebbe come se io dicessi “tranquilli non lascerò mai mettere il limite di velocità ai 40 km in autostrada…”. Giustamente mi risponderebbero “e chi ci ha mai pensato?”».

Draghi

Infine, Crosetto risponde alla domanda sul ruolo per Mario Draghi nella prossima Commissione Europea: «Non credo, perché il presidente della Commissione è scelto attraverso un accordo tra Stati. Draghi ha avuto un ruolo per quel grandissimo fiuto politico che ha avuto anche Renzi, oltre a Salvini. Penso tra l’altro che Draghi stesso stia benissimo dove sta». Israele: pensa sempre che si stia facendo male da solo? «Le cose agli amici vanno dette: si stanno rendendo più profonde le radici dello scontro e questo preoccupa proprio per il futuro di uno Stato cui storicamente siamo vicini».

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