Il canale Telegram per evitare i posti di blocco, chiusa la chat a Terni con 4mila iscritti: tra loro professionisti e spacciatori
3870 persone, praticamente il 5% della popolazione ternana: tanti erano i guidatori della città umbra riusciti a organizzarsi via Telegram in un gruppo, «posti di blocco tr», nato con l’obiettivo di segnalarsi a vicenda i posti dove si erano appostate le pattuglie. Una chat che è stata chiusa pochi giorni fa dagli investigatori della Digos guidati da Marco Colurci. Era nata sin da prima della pandemia, come scrive il Messaggero, per avvisare sui controlli delle forze dell’ordine in città ed evitare di incappare nell’alcoltest. E aveva presto raggiunto la popolarità grazie al passaparola: era esplosa in particolar modo nel corso del lockdown, dal momento che permetteva di scambiare dritte per eludere i controlli. Finendo per includere partecipanti di ogni tipo, da stimati professionisti a spacciatori di droga.
Le indagini
Per due mesi, i messaggi nel gruppo sono stati monitorati 24 ore su 24. Uno scambio di informazioni realizzato in tempo reale, che avvisava sugli appostamenti delle volanti («Polizia Borgo Rivo vicino al fruttivendolo»), e quando la strada tornava libera dalle forze dell’ordine indesiderate tranquillizzava i partecipanti del gruppo. Le indagini non sono state semplici: erano tutti protetti dall’anonimato, e al posto del numeri di telefono c’erano semplici sigle. Alla fine, gli investigatori sono riusciti a risalire all’amministratore della chat: si tratta di un cittadino italiano, adesso denunciato per aver turbato un servizio pubblico. La chat, invece, è stata chiusa.
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