Il boom di multe in Veneto per eccesso di velocità. Tutta colpa di un abbaglio dopo la sentenza della Cassazione sugli autovelox
Gli automobilisti veneti hanno accolto con un po’ troppo entusiasmo la sentenza della Cassazione risalente allo scorso aprile, che aveva annullato un verbale di contravvenzione da autovelox a Treviso: l’apparecchio, infatti, era stato “approvato” ma non “omologato”, così come non lo sono altre migliaia di autovelox sulle strade della Penisola. Fraintendendo la pronuncia della Suprema Corte con un “via libera”, i guidatori hanno iniziato a ignorare i limiti di velocità sulla Tangenziale Nord di Verona. E, in un solo mese, le multe sono state oltre duemila. A renderlo noto è stato lo stesso Comune, in un comunicato: «Lo scorso 22 aprile è stata resa pubblica l’ordinanza della Cassazione sul verbale autovelox che era stato realizzato da un apparecchio approvato, ma non omologato a Treviso. Da quel giorno molti automobilisti hanno creduto che tutti gli apparati in Italia sarebbero stati spenti o comunque non più nella possibilità di far scattare i verbali per violazione delle norme sulla velocità, una delle principali cause di incidenti stradali».
La nota del Comune
La nota prosegue denunciando le conseguenze di «una infondata interpretazione da parte di più di qualcuno in merito al funzionamento dei dispositivi». Innanzitutto: «Un vertiginoso aumento del numero di violazioni nel mese di maggio, ben 5.712, a fronte delle 3.502 del mese di aprile (aumento di 2.210 unità, ndr). Rispetto al maggio 2023, un aumento ancora più evidente perché sono state 3.386». C’è poi una seconda conseguenza, riguardante gli incidenti provocati dall’alta velocità: «Le fuoriuscite autonome di strada – avvenute sempre a maggio – sono 5, a causa dell’alta velocità, considerato che in tutto il 2023 furono meno di 10».
Tornano gli incidenti stradali
Parlando con il Fatto Quotidiano, il comandante della polizia locale Luigi Altamura ha dichiarato: «Purtroppo i numeri parlano chiaro: dopo la notizia della sentenza della Cassazione gli automobilisti hanno peggiorato i loro comportamenti violando in misura sensibilmente crescente i limiti di velocità sulle nostre strade. In attesa di chiarimenti sugli strumenti di rilevazione, richiamiamo gli utenti della strada al senso di responsabilità ricordando che la velocità è una delle cause accertate della grave incidentalità. Ci preoccupano gli incidenti stradali che tornano, dove erano crollati come numero. Abbiamo riscontrato velocità di 137 km/h, quasi fossimo in un autodromo».
La situazione a Treviso
Nella stessa Treviso, città dell’autovelox incriminato le contravvenzioni negli ultimi due mese sono aumentate di circa un migliaio. In attesa che venga risolto il nodo sull’omologazione, le multe sono state catalogate ma non spedite. Il sindaco di Treviso, Mario Conte, parlando con le testate locali ha commentato: «Per noi, col nuovo Codice della Strada, non cambia praticamente nulla. I nostri autovelox fissi sono quelli posizionati nella tangenziale, ben visibili, e che hanno come unico obiettivo quello di limitare la velocità degli automobilisti. Sono sempre rimasti accesi e continueranno a lavorare. Tutte le altre postazioni di rilevamento della velocità verranno utilizzate con la presenza della Polizia locale e gli automobilisti verranno sanzionati sul momento dalle nostre pattuglie».
Una volta che sarà pubblicato il nuovo Codice della Strada, ricorda il Fatto Quotidiano, bisognerà pensare anche a un decreto legge per equiparare l’omologazione degli apparecchi all’autorizzazione ministeriale, in attesa che vengano chiariti i criteri e i parametri di omologazione. «Quindi, fino a quando non sapremo come omologare questi autovelox – ha concluso Conte – tutti quelli autorizzati dal ministero saranno anche considerati omologati».