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Signorelli, Diabolik e le frasi antisemite del portavoce di Lollobrigida: «Sono chat private, la sinistra pensi a Di Cesare»

paolo signorelli francesco lollobrigida fabrizio piscitelli diabolik
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Nelle chat di FdI: «È un ragazzino». Il fratello minore aveva minacciato di morte un ministro. Le pressioni di Giorgia e Arianna

Le chat con Diabolik alla fine costano a Paolo Signorelli, portavoce del ministro Francesco Lollobrigida, un’autosospensione. Ma non le dimissioni, anche se il responsabile dell’Agricoltura del governo Meloni le ha chiamate così. Secondo i retroscena a premere per la sua rimozione sono state Giorgia e Arianna Meloni. Intanto l’ex ministro Francesco Boccia fa sapere che durante la pandemia è stato minacciato dal fratello di Paolo. Boccia ha ritirato la denuncia dopo una lettera di scuse. Signorelli non ha smentito la chat, ma ha sostenuto che «i gravi contenuti di quella chat sono quanto di più distante da me, dal mio pensiero e dal mio sentire». Intanto il deputato di FdI Giovanni Donzelli respinge le accuse e invita «la sinistra» a pensare a Donatella Di Cesare. Che è stata prosciolta da un’accusa di diffamazione nei confronti di Lollobrigida.

Lollobrigida e Diabolik

Intanto Repubblica racconta un altro episodio che riguarda Fabrizio Piscitelli, l’ultras della Lazio e criminale ucciso al Parco degli Acquedotti a Roma in un regolamento di conti. All’epoca il questore aveva negato i funerali pubblici per Diabolik. E a protestare per la decisione fu proprio Francesco Lollobrigida. Che disse di ritenere «incomprensibile la scelta del questore. Non ci sono motivi di ordine pubblico. Perché negare ai suoi amici di partecipare come desiderano al funerale?». Il fratello minore di Paolo, Gianluca, durante il lockdown minacciò di morte Boccia: «Se chiudete di nuovo ti vengo a prendere e ti uccido», gli scrisse sui social network. Boccia querelò e dopo l’identificazione da parte della Polizia Postale Signorelli jr scrisse una lettera di scuse che portò il ministro a ritirare la querela.

L’atto ufficiale

Intanto Signorelli non si è ancora dimesso. Il ministro Lollobrigida ha parlato di remissione dall’incarico, ma manca un atto ufficiale. Tanto che l’opposizione pensa che si tratti di un modo per prendere tempo e lasciar passare le elezioni europee. Secondo i rumors Signorelli, nipote di uno dei fondatori di Ordine Nuovo, è diventato capo dell’ufficio stampa del ministro Lollobrigida per volontà di quest’ultimo. Mentre la moglie Arianna lo avrebbe sconsigliato, senza essere ascoltata. Nelle chat di FdI c’è chi difende Signorelli: «È un ragazzino» (ha 38 anni, ndr). E chi spera che con la riforma della giustizia di Carlo Nordio situazioni del genere si evitino, visto che c’è il divieto di pubblicare intercettazioni penalmente irrilevanti. Il Corriere dice che Lollobrigida, parlando con i suoi, ha detto di essere rimasto «sorpreso». Ma anche che «il ragazzo» è «troppo ingenuo».

Donzelli e Di Cesare

E si sottolinea anche che Signorelli «è stato due volte a Medjugorie». Intanto il deputato di FdI Giovanni Donzelli a La Stampa dice: «Signorelli è uno che lavora per noi, la classe dirigente non c’entra. Io non guardo le chat private. Vorrei vedere se qualcuno si mette a spulciare nelle chat private del Partito Democratico, o anche di Repubblica. Vediamo che cosa viene fuori. Comunque Signorelli si è autosospeso e ha tolto alla sinistra la soddisfazione di fare la polemica». Lui, però, è ancora bello carico: «Le parole sono gravissime, ovviamente. Ma la polemica è della sinistra che tira fuori chat private di sei anni fa per accusare un partito. Ricordo che la professoressa Di Cesare, quella che insulta Giorgia Meloni, ha pubblicamente difeso la terrorista Balzarani. Questa indignazione un tanto al chilo della sinistra mi lascia perplesso, e un po’ mi schifa».

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