Studente beccato a copiare alla Bocconi, niente esami per 6 mesi: «Se fa volontariato, pena dimezzata»

La sanzione sarà dimezzata se, durante l’estate, il ragazzo svolgerà attività di volontariato. La sanzione confermata anche dal Tar

«Disonestà accademica». È questa la motivazione che ha portato l’Università Bocconi a inibire uno studente dallo svolgimento degli esami. Sei mesi di stop perché il giovane, durante una prova a gennaio, è stato beccato mentre copiava le risposte dal cellulare. L’iscritto alla facoltà di Economia è stato accusato, perciò, di aver violato il Codice di comportamento degli studenti, sottoscritto al momento dell’iscrizione all’ateneo. Sulla vicenda lo studente ha presentato anche un ricorso al Tar della Lombardia: a sua difesa, sostiene che stava consultando lo smartphone per tenersi aggiornato su un problema personale di un familiare. Il tribunale lombardo, tuttavia, ha ritenuto la sanzione «non abnorme» a fronte della condotta. Inoltre, i giudici hanno stabiliti che non ci sono i presupposti per rivedere la sanzione per «gravità e irreparabilità del danno», vista invece «la possibilità prospettata dalla difesa dell’Università di sostituire gli ultimi tre mesi di sospensione con l’attività di volontariato». Lo scrive il Corriere della Sera.


La «disonestà accademica»

Il ragazzo ha dunque accettato la proposta di dimezzamento della sanzione: non potrà svolgere esami per soli tre mesi – da marzo a maggio – se, in cambio, farà attività volontariato durante l’estate. Pare che lo studente abbia già individuato una struttura religiosa dove prestare servizio. Il Corriere, nel riportare la notizia, ricorda che il Codice di comportamento degli studenti è stato emanato con decreto del rettore l’8 novembre 2023 ed è incentrato sul fatto che «l’integrità accademica debba essere un principio di comportamento fondamentale per tutti gli studenti Bocconi». Quando il regolamento parla di «disonestà accademica», annovera tra le casistiche le condotte tese a «ingannare, copiare, plagiare e rappresentare la realtà in modo volutamente infedele». In particolare «gli studenti non devono tentare di appropriarsi, riprodurre, mettere in circolazione o accedere in qualunque modo ai testi delle verifiche – quiz, prove d’esame scritte o materiali di lavoro – prima del momento in cui il personale autorizzato lo consente ed evitare l’uso di qualunque aiuto o congegno di qualsiasi tipo – cartaceo o elettronico – che non sia stato esplicitamente autorizzato dall’esaminatore della prova».


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