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Gli insulti di Sgarbi via chat a Conte, la scintilla che lo ha provocato. L’ultima bordata: «Mi hai dato tu il numero…»

09 Giugno 2024 - 11:35 Ugo Milano
Vittorio Sgarbi e Giuseppe Conte
Vittorio Sgarbi e Giuseppe Conte
Continua il botta e risposta su Whatsapp tra il critico d'arte candidato alle Europee per FdI e l'ex premier, che aveva rivelato di ricevere insulti in chat

È sempre più infuocata la chat tra il leader del M5s Giuseppe Conte e l’ex sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, candidato per FdI alle Europee. Nel comizio di chiusura della campagna elettorale a Palermo, era stato l’ex premier ad attaccare la premier Giorgia Meloni per aver voluto candidare Sgarbi nelle liste del suo partito. E in quell’occasione Conte aveva rivelato un dettaglio privato: «Sgarbi si è procurato il numero del mio cellulare e mi manda insulti su Whatsapp».

La scintilla che ha scatenato Sgarbi

A provocare gli insulti, secondo Il Fatto Quotidiano, sarebbe stato un intervento di Conte in cui aveva messo a paragone i candidati del M5s con quelli di Fratelli d’Italia. Da quel momento sarebbero partiti gli insulti di Sgarbi, che in chat avrebbe mandato a Conte tra cui screenshot di insulti di altri utenti su Facebook, come «tu sei l’indegnità della politica» e «cafone tu eri al governo tre anni fa e hai fatto schifo». E poi pezzi di giornale che elogiavano le recenti performance teatrali di Sgarbi. Quindi è arrivato l’attacco di Conte dal palco di Palermo.

L’ultimo insulto di Sgarbi a Conte

E non poteva mancare la replica di Sgarbi a quella rivelazione. Ancora una volta via chat, scrive il Corriere della Sera, l’ex sottosegretario si è scatenato: «Non mi sono procurato il tuo infetto numero, me lo hai dato tu quando facevi il cameriere di Salvini. E non lo avrei usato se non avessi sentito le tue immondezze senza fondamento. Io non uso gli attentati degli altri (di Antoci, ndr) per raccattare voti. Ma soprattutto, tu non sei un’istituzione pubblica, sei stato un distributore di soldi pubblici per tentare, invano, di sopravvivere. Ti avvii verso il nulla».

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