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Giallo Mara Favro, scomparsa in Val di Susa: si indaga per omicidio colposo

09 Giugno 2024 - 18:08 Redazione
La 58enne è scomparsa nella notte tra il 7 e l'8 marzo. E le versioni delle persone, ascoltate dagli inquirenti, non coincidono

Svolta nella scomparsa di Mara Favro, la 51enne scomparsa in Val di Susa (Torino) nella notte tra il 7 e l’8 marzo. Il fascicolo d’indagine, aperto inizialmente senza ipotesi di reato, è diventato omicidio colposo. Il fratello della donna, assistito dall’avvocato Roberto Saraniti, aveva inviato in procura a Torino un esposto proprio per omicidio e occultamento di cadavere. I carabinieri nel mentre stanno sentendo diverse persone nella cerchia della donna, inclusi i suoi vicini di casa. Due testimoni hanno ricordato di averla vista per l’ultima volta nella propria casa proprio il 7 marzo: il primo alle 20.30, il secondo alle 21.30.

Il racconto del datore di lavoro

Questa versione coinciderebbe con il contenuto di un presunto messaggio che la cameriera avrebbe inviato la mattina dell’8 al datore di lavoro, in cui diceva che non avrebbe più lavorato nel locale, messaggio però ora non più reperibile. Il cellulare della donna non si trova e il datore di lavoro, titolare di una pizzeria di Chiomonte, avrebbe cancellato il messaggio. Secondo il proprietario del locale «Mara Favro la sera tra il 7 e l’8 marzo è andata via con il pizzaiolo, con la macchina di lui, anche se lui non aveva la patente». Il pizzaiolo l’avrebbe lasciata davanti a un pub di Susa. Ma prima delle tre di notte Mara sarebbe tornata indietro grazie a un passaggio di un camionista. Perché, secondo il proprietario della pizzeria, aveva «dimenticato le chiavi di casa e un pacchetto di sigarette». E poi la donna avrebbe percorso la statale 24. «Non potevo accompagnarla io, visto che non posso uscire dopo la mezzanotte», ha spiegato il titolare. L’uomo è da anni in libertà vigilata dopo una condanna per associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico, alla riduzione in schiavitù e allo sfruttamento della prostituzione. Il pizzaiolo, tra l’altro, lo smentisce: «Non ho accompagnato nessuno. Non ho la patente. Lei mi ha dato uno strappo fino al tornante stradale di Susa, perché era venuta a lavoro in auto. Mi disse che la macchina era guasta», ha raccontato agli inquirenti.

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