Geolier fa centro, Tananai e Annalisa di plastica, la poesia di Colapesce e Dimartino – Le nostre recensioni delle uscite della settimana

Tananai e Annalisa – Storie brevi

Visto che è estate serve esserci, far sentire la presenza al mercato. Visto che è estate il pezzo deve necessariamente suonare come una hit estiva. Visto che è estate e il gioco si fa duro, una sorta di Champions League del mercato discografico, serve presentarsi in coppia e serve schierare una formazione di tutto rispetto. Tananai e Annalisa sono due punte di diamante perfette: belli, amati e in hype. Al primo, dopo gli strameritati applausi del secondo Sanremo, serve un successo. La seconda ormai non muove un dito senza i fedeli Paolo Antonacci e Davide Simonetta che, di fatto, componendo per lei tutti gli ultimi tormentoni, le hanno salvato una carriera altrimenti impalpabile. Il gioco sembra ormai fatto. Come avrete notato non abbiamo ancora scritto niente a proposito del pezzo, questo perché troviamo piuttosto inutile commentare una musica studiata così evidentemente a tavolino. Suona? Si, suona, è studiata per suonare, per funzionare in radio, per acchiappare stream come i Ghostbusters fantasmi. Ma non ha anima, la struttura è banale e telefonata e, nonostante sia divertente, perché è divertente, rappresenta alla perfezione il peggiore dei mali della nuova musica italiana, che gioca sui numeri, sulle somme, sulle moltiplicazioni, sugli algoritmi, sui followers, sull’immagine. Ma non propone un briciolo di contenuto che non abbia la data di scadenza alle spalle. A proposito di Storie brevi.