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Paolo Signorelli assunto al ministero dopo la condanna: così accoltellò un tifoso greco in centro a Roma

09 Giugno 2024 - 12:03 Redazione
Paolo Signorelli con il ministro Francesco Lollobrigida
Paolo Signorelli con il ministro Francesco Lollobrigida
Condannato in primo grado nel 2014 per lesioni, il capo ufficio stampa del ministro dell'Agricoltura è stato assunto prima che venisse prescritto in secondo grado

Il capo ufficio stampa del ministro Francesco Lollobrigida, Paolo Signorelli, sarebbe stato assunto al ministero dell’Agricoltura nonostante una condanna nel 2014 per lesioni a un anno e mezzo di reclusione. Come riporta Repubblica, dopo la diffusione delle chat tra Signorelli e Diabolik, Fabrizio Piscitelli, l’ultras della Lazio e criminale ucciso in un regolamento di conti al Parco degli Acquedotti a Roma, Lollobrigida aveva detto di non essere a conoscenza di quelle affermazioni. Dopo l’esplosione del caso, Signorelli si è autosospeso.

La vicenda di cui parla Repubblica si riferisce a una condanna a carico di Signorelli, assieme a un altro ultras laziale, per avere aggredito un tifoso dell’Olympiakos a Roma. Signorelli è stato condannato e poi prescritto il 17 aprile scorso in appello. L’assunzione al ministero però è arrivata con decreto ministeriale il 26 febbraio 2024, quando la prescrizione ancora non c’era stata.

Come emerge dalle motivazioni della sentenza di primo grado citate da Repubblica, i fatti avvennero il 30 novembre 2007, due giorni dopo la partita tra Lazio e Olympiacos vinta 2-1 dai greci. Konstantinos Konizios si era trattenuto a Roma, era in compagnia di alcune amiche per il centro, vicino a piazza Navona. Andava in giro indossando la sciarpa della sua squadra. Lo vedono due ultras laziali, Signorelli e Leopoldo Capobiachi. Lo avrebbero insultato e minacciato, per poi picchiarlo fino ad accoltellarlo. Il tifoso greco resta a terra, urla tenendosi la gamba ferita, mentre i due aggressori scappano. Ma dopo aver raccolto le prime testimonianze, la polizia individua Signorelli e l’amico riconosciuti da un testimone. A casa di Capobianchi viene ritrovato anche il coltello ancora insanguinato. Quell’arma, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stato prima in mano a Signorelli, che lo avrebbe usato per minacciare il tifoso greco. Poi passato di mano all’amico che lo ha piantato nella gamba del greco.

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