Flop M5s, Santoro senza il 4%, Tarquinio quasi out: il grande sconfitto delle elezioni europee è il pacifismo?

La grande batosta è toccata al M5s. Ma Avs convince gli studenti fuorisede

È il pacifismo il grande bocciato di queste elezioni europee 2024 in Italia? Sebbene sia stato promosso con un certo fervore da diverse fazioni politiche, i partiti che ne hanno fatto una bandiera sembrano ora registrare una clamorosa sconfitta. La vera batosta è toccata al Movimento 5 Stelle che, stando ai dati attuali, ha raccolto un bacino del 9%. #pace, avevano deciso di aggiungere i pentastellati al loro logo di questa tornata elettorale, nella speranza di raccoglie il voto di coloro che cercavano rassicurazione e speravano di sventare i venti di guerra sempre più minacciosi alle porte d’Europa. Fin dall’inizio del percorso verso le elezioni europee, il pacifismo ha trovato sostenitori in varie parti dello spettro politico, da certe frange della sinistra radicale come la lista di Santoro, Pace Terra Dignità, al Movimento 5 Stelle, guidato da Giuseppe Conte, fino alle aree di centrodestra.


I risultati

Tuttavia, nonostante l’entusiasmo politico iniziale, l’onda pacifista pare essersi infranta contro la dura realtà delle preferenze elettorali. Se il risultato elettorale è stato particolarmente deludente per il Movimento 5 Stelle, la lista di Santoro ha direttamente fallito nel superare lo sbarramento del 4%, fermandosi intorno al 2%. Grande flop anche per l’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio, candidato indipendente con il Partito Democratico, la cui candidatura si è rivelata non poco controversa per via di alcune dichiarazioni. «Se le alleanze non servono la pace e da difensive diventano offensive vanno sciolte», aveva detto aprendo all’idea di sciogliere la Nato, suscitando scontro interno e una presa di distanza netta della segretaria dem Elly Schlein.


Ma Avs sorprende e convince i fuorisede

Al contrario, Alleanza Verdi Sinistra (Avs), schierata inequivocabilmente per la pace, sembra aver fatto sentire la propria voce, superando lo sbarramento del 4% ed emergendo come il primo partito tra gli studenti fuorisede. Le statistiche che riguardano questi ultimi risultano una fotografia completamente diversa rispetto alla situazione generale: mentre a livello nazionale Avs raccoglie poco più del 6% dei voti, tra i fuorisede raggiunge addirittura il picco del 40%, seguita dal Partito Democratico, Azione, Movimento 5 Stelle e Stati Uniti d’Europa. Fratelli d’Italia, primo partito a livello nazionale, subisce un crollo fino alla sesta posizione nel voto dei fuorisede, con circa il 3% delle preferenze. Ancora peggio la Lega di Salvini con 0,5%.

La posizione di Avs sulla guerra

La posizione di Avs sul tema della guerra è stata chiara fin dall’inizio: l’Europa si trova di fronte a una svolta cruciale, dove può scegliere tra la via del conflitto e dell’instabilità o il ritorno al proprio ruolo storico di costruttrice della pace, attraverso la promozione della diplomazia, della mediazione e del disarmo. Il partito si oppone fermamente alla creazione di una Difesa europea, temendo un aumento dei finanziamenti alle industrie belliche nazionali proposto dalla Commissione europea. Tuttavia, potrebbe sostenere tale iniziativa solo se comportasse una razionalizzazione e una riduzione della spesa militare, con un ridimensionamento del ruolo degli eserciti nazionali. Inoltre, Avs è netta nella sua opposizione all’invio di armi all’Ucraina, favorendo invece un cessate il fuoco e il ricorso ai negoziati per risolvere i conflitti. La stessa posizione è adottata riguardo alla situazione nella Striscia di Gaza, in cui Avs sostiene il riconoscimento dello stato di Palestina e promuove una riduzione del traffico di armi.

Eligendo / Voto dei fuorisede

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