Giorgia Meloni è l’unico capo di governo Ue ad avere guadagnato voti
Giorgia Meloni è stato l’unico capo di governo in carica nei principali paesi europei ad essere stato premiato dalle urne delle europee. Dopo quasi 20 mesi al governo non solo il partito della premier, Fratelli di Italia, ma anche l’intera coalizione di centrodestra è riuscita ad aumentare secondo le proiezioni di circa 2 punti anche le percentuali ottenute nelle elezioni del settembre 2022. Questo non è accaduto in nessun altro dei paesi europei, dove comunque premier in carica hanno mantenuto a stento o perso le percentuali che li avevano portati lì. Poi certo il risultato non entusiasmante della Lega che sembra essere finita molto dietro Forza Italia nonostante il presunto effetto Vannacci potrebbe creare lo stesso qualche problema nelle prossime settimane. Quel risultato anche se gli equilibri nel parlamento europeo non cambieranno un granché, avrà un peso però nel Consiglio europeo, dove la Meloni sarà praticamente l’unico importante capo di governo non delegittimato dal proprio elettorato.
Grazie a Elly Schlein e ad Ilaria Salis pure il campo largo guadagna due punti
L’Italia avrà più forza di prima anche perché a sorpresa rispetto alla sua storia si è rivelato il solo paese europeo con stabilità politica e quindi con un buon orizzonte di lavoro davanti. Molte cose sono cambiate in queste urne anche nelle fila dell’opposizione, dove Elly Schlein ha doppiato il Movimento 5 stelle sventando qualsiasi trappola si pensasse di tenderle all’interno del Pd e dove il principale balzo in avanti è stato fatto dall’Avs di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli dove probabilmente ha funzionato non poco la candidatura di Ilaria Salis (lo vedremo nelle prossime ore). Anche se può sembrare un paradosso nonostante il crollo del M5s il campo largo ha guadagnato quasi due punti- gli stessi guadagnati dal centrodestra- rispetto alle elezioni politiche del 2022, togliendoli in sostanza ad Azione e Italia Viva.
Macron e Scholz, che botta! Ma non sono gli unici capi di governo battuti alle urne
La botta più grande dalle urne se l’è presa il presidente francese Emmanuel Macron, il cui partito aveva già perso il confronto alle europee 2019 con il Rassemblement national di Marine Le Pen ma che ora è stato annichilito dalla clamorosa vittoria della destra guidata da Jordan Bardella tanto da avere subito deciso di sciogliere il Parlamento e indire nuove immediate elezioni per il prossimo 30 giugno. Ma altrettanto clamorosa è stata la sventola elettorale presa dal cancelliere tedesco Olaf Scholz in una Germania dove hanno vinto i popolari ma dove l’estrema destra di Afd ha sorpassato i socialdemocratici del cancelliere. In Belgio sconfitto il premier liberale Alexander De Croo che ha già annunciato le sue dimissioni.
Maluccio per Sanchez, male al cancelliere austriaco. Giù i premier in Svezia e Danimarca
In Spagna sconfitto il premier Pedro Sánchez con i popolari che lo hanno battuto per la seconda volta dopo le politiche. Non entusiasmante il risultato di Vox, alleato di Meloni in Ecr, che però aumenta molto i voti delle scorse europee e raddoppia i seggi. Non vince in Portogallo il premier che da poco guida un governo di centro destra di minoranza, Luís Montenegro che dai primi risultati sembra lievemente dietro i socialisti. In Austria sconfitto il cancelliere Karl Nehammer, battuto dalla destra del Partito della Libertà che aderisce al gruppo europeo di Identità e democrazia. In Svezia ha perso il premier Ulf Kristersson, leader dei moderati e capo di un governo di centrodestra, battuto però nelle urne dai socialisti. In Danimarca ha perso invece la leader dei socialdemocratici Mette Frederiksen, qualche giorno fa aggredita in una piazza di Copenaghen da un uomo che l’ha presa a pugni. Il suo partito secondo i primi dati ha perso 10 punti rispetto alle politiche. Vince in Grecia anche il premier conservatore in carica, Kyriakos Mītsotakīs, che però quasi dimezza le percentuali ottenute nelle pollitiche del 2023, pur restando ampiamente al primo posto. In Polonia vince invece Donald Tusk con la sua Coalizione civica che lascia parecchi punti indietro con sei seggi persi gli alleati della Meloni nell’Ecr. Vince pure Andrej Plenković, il premier croato dell’Udc che aderisce al Ppe e che sembra mantenere più o meno le stesse percentuali delle recenti pollitiche.
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