Europee, male il pacifista del Pd Marco Tarquinio: così rischia di non andare a Strasburgo
Con una campagna elettorale rivelatasi controversa, Marco Tarquinio ha puntato tutto su una candidatura che ora potrebbe rischiare di finire nel dimenticatoio. Gli elettori del Pd, o almeno una buona fetta, ha bocciato le sue posizioni – a partire dalla proposta di sciogliere la Nato in favore di un’alleanza paritaria con gli Stati Uniti – che, d’altronde, avevano già fatto calare il gelo all’interno dello stesso partito, con Elly Schlein che ne ha preso le distanze da subito. Secondi i dati attuali di Eligendo, ha raccolto un bacino di circa 25mila voti su un totale di un milione (Dato aggiornato al: 10/06/2024 – 05:42) andato al Pd.
Una candidatura controversa
Nelle scorse settimane, le sue posizioni sulle armi in Ucraina, sulla pace e sui diritti civili hanno diviso il partito e sollevato non poche polemiche, diventando un caso politico che ha spaccato il Pd e terreno fertile da coltivare per la campagna elettorale di Azione e Italia Viva. L’aborto «non è un diritto», aveva dichiarato in un’intervista a la Repubblica. Quanto alle famiglie omogenitoriali, si era detto certo che «una figura femminile-materna è essenziale» e sull’Ucraina non aveva dubbi che il popolo di Kiev avrebbe dovuto scegliere «un’autodifesa non violenta». Tuttavia, le sue convinzioni anti-abortiste e contrarie alle adozioni per le coppie omogenitoriali, ora sembrano non aver giovato particolarmente tra gli elettori del centrosinistra. È ancora presto per avere certezze, ma la resa dei conti è alle porte e i dati attuali sembrano segnare un futuro politico piuttosto incerto per l’ex direttore di Avvenire.
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