Elezioni europee, Schlein: «Un risultato straordinario. Il messaggio è chiaro: Meloni stiamo arrivando»
«Una bella giornata per il Patito democratico, ringrazio elettori ed elettrici, a chi ci ha dato fiducia per la prima volta, chi è tornato a darci fiducia, ringrazio tutti i candidati e le candidate, militanti, dirigenti, amministratori e amministratrici, è stato un grande lavoro di squadra. Un risultato straordinario». A dirlo è la segretaria dem, Elly Schlein, commentando i risultati delle elezioni europee in cui il Pd si è attestato al attorno al 24%. «Abbiamo ottenuto 5 punti in più (alle politiche il Pd aveva preso il 19% ndr), 10 se consideriamo i sondaggi dell’inizio dello scorso anno – aggiunge -. 2 in più dalle scorse europee dal 2019; se guardiamo al Sud, 7 punti in più rispetto alle scorse elezioni». Durante la conferenza stampa al Nazareno, Schlein ricorda che il Pd è l’unico partito insieme ad Alleanza Verdi e Sinistra a crescere in termini assoluti rispetto alle ultime elezioni politiche. «Ciò significa che la distanza con Meloni si è accorciata in modo significativo. Questa distanza in termini assoluti si è ridotta rispetto alle precedenti elezioni politiche da 2 a 1 milione di voti. Il messaggio è chiaro: Giorgia Meloni stiamo arrivando».
«Siamo il perno indiscusso per costruire l’alternativa»
Per Schlein il Partito democratico è «il perno indiscusso» per costruire un’alternativa. «Lavoriamo in modo testa testardamente unitario per costruire l’alternativa alle destre, il voto delle forze di opposizione supera quelle delle forze di maggioranza al governo. Noi, come perno indiscusso, sentiamo all’alternativa la responsabilità di costruire l’alternativa a queste destre». In Ue, «non c’è una maggioranza possibile senza il gruppo socialista e democratico nel Parlamento europeo – continua Schlein -, abbiamo intenzione di far sentire tutto il nostro peso. Le destre nazioliste non avranno i numeri per costruire un’alternativa».
«Primo partito al Sud e prima forza di opposizione»
Aver recuperato 5 punti dalle scorse politiche, per la segretaria dem «dimostra che la nuova strada imboccata dal Pd sta avvicinando elettori ed elettrici e ne sta convincendo di nuovi». E poi ancora: «Siamo il primo partito al Sud, un dato che ci attribuisce una grande responsabilità. Un voto del sud che rappresenta un messaggio chiaro: il governo deve fermarsi sull’autonomia differenziata che spacca il Paese». Stando alle parole di Schlein, il Partito democratico «è più vivo che mai e l’alternativa alla destra è più credibile. Il nostro lavoro è organizzare la speranza, non intendo fare mezza polemica con le altre forze di opposizione, dico che quando sono arrivata i rapporti di forza erano altri, oggi siamo per distacco la prima forza di opposizione, per questo sentiamo la responsabilità della costruzione dell’alternativa. Continueremo a lavorare testardamente unitari». Rispondendo a una domanda dei giornalisti, la leader del Pd ha fatto sapere di non avere ancora «sentito Giuseppe Conte, lo sentirò presto. Io continuo a lavorare per costruire una coalizione progressista sui temi concreti». Poi, parlando anche delle forze di centro, «Il tempo dei veti è finito, non ne abbiamo fatti ma non vogliamo subirli».
«Ci siamo sentite con Meloni»
Con Meloni, invece, «ci siamo sentite per «complimentarci del risultato reciproco», ha detto Schlein. «È vero che FdI sono cresciuti in termini percentuali ma non in termini assoluti. Non li abbiamo fermati, ma di certo li abbiamo rallentati. Le europee di solito rafforzano chi è al governo, ma la soglia del 30% non è arrivata e noi abbiamo superato il 20%», ha concluso la leader del Pd.
«Mai messo in discussione il supporto all’Ucraina»
Sull’Ucraina, il Pd «non ha mai messo in discussione il supporto a Kiev», ha detto Schlein. «La guerra rafforza la paura degli europei, che è la benzina che hanno scelto le destre nazionaliste in Europa – ha aggiunto -. Noi che portiamo avanti la speranza di un futuro di pace continueremo ad essere uniti sull’obiettivo, costruire le condizioni di una pace giusta in Ucraina e in Medio Oriente. Quale ruolo deve avere l’Ue? Deve avere una voce forte in politica estera. Rischiamo di essere afoni. Senza mai aver messo in discussione il supporto a un popolo che ha subito una invasione criminale».
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