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L’amarezza di Salvini su Bossi: «Curioso che voti per Forza Italia. Chi rema contro fa male a tutti i leghisti» – Il video

10 Giugno 2024 - 11:30 Alba Romano
Le riflessioni del leader della Lega all'indomani della chiusura delle urne

È dalla sede della Lega in via Bellerio a Milano che Matteo Salvini commenta i risultati di queste elezioni europee, avviando le prime riflessioni sulle questioni cruciali emerse in questa tornata elettorale. «Non voglio male a nessuno e a Bossi ho intitolato anche il mio libro», ha chiarito da subito il leader della Lega, facendo riferimento alla polemica che ha visto coinvolto il fondatore del partito, Umberto Bossi, che in questi giorni ha fatto appello di votare per un altro partito, Forza Italia. «Sicuramente dovrò ascoltare i militanti. Il nostro movimento politico cresce nonostante il suo fondatore abbia annunciato che votava per altro, una cosa curiosa. Manca di rispetto non al segretario in carica ma a un’intera comunità», ha affermato Salvini. Il vicepremier ha poi sottolineato come il risultato elettorale – la Lega si attesta al momento al 9% – abbia rafforzato la posizione dell’esecutivo in carica: «Non cambiano gli equilibri di governo. Quello che spero possa cambiare è la politica europea. Spero nel centrodestra anche in Europa. Mercoledì sarò a Bruxelles».

«Lascerò la Lega quando perderò la passione»

Guarda ai conflitti internazionali il vicepremier, non si risparmia un commento sui risultati in Francia e Germania e dichiara: «Il voto rafforza la voglia di studiare vie per uscire dal conflitto, penso sia fra Russia e Ucraina che fra Israele e Palestina. Piazze e urne chiedono pace. L’ipotesi di usare armi per bombardare fuori dai confini ucraini è stata bocciata dagli elettori. I portavoce con l’elmetto, Scholz e Macron, hanno perso in Francia e Germania». Riflettendo, invece, sulla sua di leadership, afferma: «Lascerò la Lega nel giorno in cui non avrò più passione nel fare quello che mi fa alzare la mattina e mi fa dare l’anima per l’Italia e per lo straordinario movimento della Lega che ha 40 anni di vita e ne avrà altri 40 di fronte. Dover fare i conti con qualcuno che rema contro è complicato». Critica quindi chi all’interno del partito agisce «per interesse personale», sottolineando che i militanti non meritano questo comportamento.

Delusione per Bossi, soddisfazione per Vannacci

Nel suo intervento, Salvini torna più volte alla carica su Bossi, che sembra proprio non andargli giù: «Io sono abituato a vincere e perdere di squadra, non a tradire chi mi è di fianco. Non è corretto che chi prende e ha preso lo stipendio da un partito, a urne aperte dica che vota un altro partito. Non sono permaloso ma credo non sia mai successo in Italia. Io devo rendere conto a militanti e amministratori della Lega che non si meritano questo». Soddisfatto, invece, della candidatura del controverso generale Roberto Vannacci. «Contestato e vituperato da mezzo mondo, Vannacci ha preso da solo mezzo milione di voti col record nel Nord-Ovest. Quando ho candidato Vannacci dicevano che ero un fesso e che la base si sarebbe rivoltata. Ma questo mezzo milione di voti, che arrivano in buona parte da Lombardia e Veneto, arrivano dall’elettorato della Lega e non solo. Io gli ho dato la mia preferenza, ha una visione del mondo in buona parte vicina alla mia», conclude il leader della Lega.

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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