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Chi ha vinto e chi ha perso alle elezioni europee: solo Pd e Avs aumentano i voti, il M5s ne perde 2 milioni

giuseppe conte nicola fratoianni elly schlein
giuseppe conte nicola fratoianni elly schlein
FdI aumenta la percentuale ma cala in termini assoluti, come tutto il centrodestra. A chi sono andati i voti del Terzo Polo

Fratelli d’Italia ha aumentato la sua percentuale alle elezioni europee rispetto alle politiche. Ma in termini assoluti ha preso meno voti. Lo stesso destino le urne l’hanno riservato a tutti i partiti in corsa l’8 e 9 giugno. Tranne che a due: il Partito Democratico e Alleanza Verdi Sinistra. E ancora: il crack dell’affluenza, per la prima volta sotto il 50%, lo ha pagato soprattutto il Movimento 5 Stelle. Che ha perso due milioni di voti. Il partito di Giorgia Meloni intanto prende voti a Forza Italia e Lega e ne intercetta anche qualcuno che proviene dal Terzo Polo in pezzi. Nel complesso, dicono gli analisti, dalle urne per il Parlamento Europeo emerge una bipolarizzazione molto marcata. Ma con una differenza importante: il centrodestra ha già una coalizione. Il centrosinistra no.

I numeri dei voti

Confrontando i numeri del voto in termini assoluti cambiano molto le valutazioni dei risultati delle elezioni europee. FdI prende 6 milioni e 704 mila voti e porta a casa una percentuale vicina al 29%. Ma perde quasi seicentomila preferenze rispetto al 2022, quando ne aveva portati a casa 7 milioni e 300 mila. Stesso risultato per Forza Italia (2 milioni e 237 mila voti contro 2 milioni e 279 mila) e Lega (due milioni di voti contro 2 milioni e 400 mila). Il crollo più impressionante è quello del M5s. Che due anni fa aveva portato a casa 4,3 milioni di voti e nel week end ne ha presi 2,3 milioni. In controtendenza soltanto due partiti: il Pd di Elly Schlein e Avs. Il partito di Fratoianni e Bonelli beneficia della candidatura di Ilaria Salis e porta a casa un milione e mezzo di voti, ben 500 mila rispetto alle politiche 2022. I Dem prendono 5 milioni e 604 mila voti, 250 mila in più rispetto alle elezioni di due anni fa quando erano 5,3 milioni.

I flussi

Poi ci sono i flussi di voti. La Stampa spiega oggi che secondo l’Istituto Cattaneo la crescita di FdI e Pd viene da una base di elettori stabili, mentre entrambi i partiti per crescere attingono dal Terzo Polo. Il successo di Fi dipende in larga parte dalla Sicilia. E dalle preferenze di Edy Tamajo, che ha portato a casa 120 mila suffragi. Secondo Swg Meloni guadagna voti sulla Lega e Forza Italia, mentre Avs li sottrae a Conte e al Pd. Che a sua volta li prende dai grillini, Italia Viva e Azione. A scegliere l’astensione in questa tornata elettorale è stato il 35% degli elettori che nel 2022 alle Politiche avevano votato per il M5s. La percentuale scende al 30% per l’ex Terzo Polo. Secondo Lorenzo Pregliasco di Youtrend la caduta dei grillini è dovuta alla perdita di consensi nelle regioni meridionali e nelle isole, dove quasi si dimezzano.

Centrodestra e centrosinistra

Nel complesso, spiega oggi Repubblica, il centrodestra è stabile al 47%. Al Sud Italia Viva e Azione hanno attenuato la sconfitta grazie ai risultati positivi in Basilicata e Campania. Anche la Lega aumenta i suoi voti al Sud. «Il voto proporzionale ha finito comunque per favorire il centrosinistra», dice Pregliasco. Il Pd ha fatto un balzo in chiave anti Giorgia. Avs grazie al voto identitario (Salis) e giovanile. «Il Pd ha mobilitato i propri fedelissimi nell’80 per cento dei casi rispetto alle politiche, Fratelli d’Italia del 50-60 per cento», afferma il politologo Roberto D’Alimonte. «La loro crescita, unita a quella di Alleanza Verdi Sinistra, è il prodotto di una tendenza abbastanza uniforme su tutto il territorio nazionale», precisa Salvatore Vassallo del Cattaneo.

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