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Sassari, uccise a colpi d’ascia i suoceri, riducendo in fin di vita la moglie davanti ai figli: ergastolo per Fulvio Baule

11 Giugno 2024 - 14:39 Redazione
Riconosciute le aggravanti della crudeltà e anche il fatto di aver commesso il delitto davanti a minori. Negativa la perizia psichiatrica: l'uomo è capace di intendere e volere

È stato condannato all’ergastolo Fulvio Baule, il 42enne di Ploaghe, in provincia di Sassari, a processo per aver ucciso a colpi d’ascia i suoceri, Basilio Saladdino e Liliana Mancusa, il 26 febbraio 2022, a Porto Torres, riducendo in fin di vita la moglie, Ilaria Saladdino, da cui si era appena separato. Nella sentenza, emessa dalla corte d’assise di Sassari, sono state riconosciute le aggravanti della crudeltà e anche il fatto di aver commesso il delitto davanti a minori, ovvero i loro figli gemelli, di appena un anno e mezzo. Non ha retto invece l’ipotesi della premeditazione. La perizia psichiatrica a cui è stato sottoposto durante il processo l’uomo ha dimostrato la perfetta capacità di intendere e volere. Dopo l’aggressione Ilaria Saladdino ha trascorso un anno in ospedale e sta facendo un lungo percorso di riabilitazione. Durante il processo ha raccontato l’orrore vissuto. Parlando con fatica si è sforzata per esprimersi e rispondere al meglio alle domande della sostituta procuratrice, Enrica Angioni.

I parenti delle vittime: «Deve rimanere in galera»

«Finalmente abbiamo giustizia. Loro non torneranno, però lui deve rimanere in galera, è quello il suo posto». Così Mariella e Giusy Saladdino, sorelle di Ilaria, commentano, trattenendo a stento le lacrime, la condanna all’ergastolo del cognato Fulvio Baule. «Ci ha distrutto la famiglia, la vita, quindi – ribadiscono – è giusto che stia lì, perché noi dobbiamo prenderci cura di Ilaria. Dobbiamo cercare di andare avanti anche per Samuele e Martina (i due gemelli di 3 anni, figli della sorella e di Baule, ndr), che non conoscono i nonni. Non sanno cosa hanno fatto per loro, che si sono sacrificati per loro. Devono essere fieri di essere nipoti di Saladdino. Fieri come lo siamo noi di essere loro figli». La Corte d’assise di Sassari, condannando questa mattina Baule al carcere a vita, con isolamento diurno per 1 anno, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, alla decadenza dalla responsabilità genitoriale, gli hanno inflitto anche il pagamento delle provvisionali ai familiari costituitisi parti civili con gli avvocati Silvia Ferraris e Gian Mario Solinas. Alla moglie Ilaria Saladdino è stata riconosciuto un risarcimento di 250mila euro; 300mila euro a ciascuno dei due figli della coppia; 200mila a Maria Saladdino e 180mila a Giusy Saladdino; 60 mila euro ciascuno alle sorelle di Basilio Saladdino, Maria e Silvestra, e al fratello di Liliana Mancusa, Marcello. L’avvocato difensore di Baule, Nicola Lucchi, valuterà la possibilità di ricorrere in appello dopo avere letto le motivazioni della sentenza, che saranno depositate entro 90 giorni.

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