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Rissa alla Camera, il 5 Stelle Donno cade a terra ed esce in carrozzina: «Calci e pugni da Iezzi e i suoi amici». Le opposizioni: «È squadrismo» – Il video

12 Giugno 2024 - 20:06 Ygnazia Cigna
La conferenza dei capigruppo ha deciso di sospendere i lavori dell'Aula fino a domattina. Il deputato leghista nega di averlo colpito

Momenti di tensione alla seduta della Camera dei Deputati, culminati in rissa durante il dibattito sull’autonomia differenziata. Lo scontro ha visto il deputato del Movimento 5 Stelle, Leonardo Donno, vittima di un’aggressione fisica mentre tentava di consegnare una bandiera tricolore al ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli. La scena è stata ripresa da alcuni video, che stanno circolando sui social. Secondo quanto ricostruito, Donno è stato circondato, spintonato e strattonato durante il caos delle proteste in aula. Poi, dopo essere caduto a terra, il pentastellato è stato portato fuori dall’aula su una sedia a rotelle. «Ho preso un pugno che mi ha sfiorato la faccia dal deputato Iezzi, altri ci hanno provato come Mollicone, Candiani. Poi sono arrivati tanti altri, i commessi… io sono crollato, sentivo male al petto e facevo fatica a respirare», si sfoga il deputato 5 Stelle, che dichiara di esser stato sottoposto all’elettrocardiogramma per verificare le sue condizioni di salute. «Denuncerò i miei aggressori», chiosa.

La gravità dell’accaduto ha spinto a una convocazione immediata della conferenza dei capigruppo della Camera che ha deciso di sospendere i lavori dell’Aula fino a domani mattina alle 9.30. Nel frattempo, il deputato Iezzi ha negato di aver colpito il collega: «Ho provato a dare cazzotti, ma non l’ho colpito. Donno ha tentato di aggredire Calderoli e ho reagito. Io mi allontano e lui dopo cade come una pera. Andrebbe condannata la sua sceneggiata», ha detto a La Zanzara su Radio 24, «pentirmi? È una reazione non giustificata ma causata da un motivo». Intanto il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha fatto acquisire i video della rissa «per accertare nella loro interezza i fatti e adottare ulteriori provvedimenti».

L’ira del M5s: «Atto di squadrismo»

In una nota ufficiale, il Movimento 5 Stelle definisce l’aggressione «gravissima e vergognosa», sottolineando che Donno stava semplicemente cercando di consegnare una bandiera italiana a Calderoli. Il Movimento accusa il deputato leghista Iezzi di aver colpito Donno con violenza e chiede provvedimenti seri e immediati contro quello che definiscono «un atto di squadrismo» all’interno delle istituzioni. La deputata pentastellata Vittoria Baldino esprime la sua indignazione per l’accaduto sui social, denunciando la violenza inaudita con cui Donno è stato aggredito. Baldino sottolinea come, poco prima dell’incidente, un altro deputato della maggioranza avesse fatto il segno della decima, mette in luce un clima di intimidazione: «Siamo governati da squadristi spregiudicati e senza scrupoli», attacca Baldino, sottolineando che il Paese non merita una simile situazione.

Parole simili a quelle scelte dalla capogruppo Pd Chiara Braga: «Si è superato il limite. Abbiamo assistito a un’aggressione che ha dello squadrismo da parte di alcuni esponenti della Lega, in particolare dell’onorevole Iezzi, che ha picchiato un onorevole del M5s. Un atto di violenza mai visto in un’Aula parlamentare. Non possiamo accettare che si riprenda nessuna discussione senza che siano presi i provvedimenti necessari. Tutti abbiamo visto quello che è accaduto». Sulla vicenda si è espresso anche il leader dei 5 Stelle, Giuseppe Conte. «Siamo arrivati alle violenze dai banchi della maggioranza Meloni. Hanno aggredito il nostro Leonardo Donno perché ha portato il tricolore al Ministro Calderoli, perché diciamo no alla secessione dell’Italia firmata Meloni, Salvini e Tajani. È uscito in barella dalla Camera dei deputati. Giù le mani da noi, giù le mani dal nostro tricolore. Non passerete. Vergogna», scrive sui social.

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