«A Ilaria Salis va pignorato lo stipendio, così paga il debito per la casa occupata», l’attacco da FdI. Risponde l’avvocato

Il consigliere di Milano Enrico Marcora ha sollecitato l’Aler, la società lombarda che gestisce le case popolari. Ma per il legale della donna non ci sono gli elementi per procedere

Inizia a far rumore la storia della casa popolare ai Navigli di Milano che Ilaria Salis avrebbe occupato per 5 anni, ricevendo un debito di 90mila euro. Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Milano, Enrico Marcora, sta iniziando a sollecitare l’Aler, la società della Regione Lombardia che gestisce le case popolari, affinché «si attivi subito per pignorare i futuri stipendi da parlamentare europea di Ilaria Salis». In una nota, il consigliere aggiunge: «Direi che la cosa positiva della sua elezione al Parlamento europeo sia la possibilità di Aler di recuperare l’importante importo dovutogli da Salis». L’abitazione è di proprietà dell’Aler e risulta essere stata occupata per 5 anni a partire dal 24 novembre 2008, proprio da Ilaria Salis. Sul caso interviene l’avvocato della 39enne, attualmente agli arresti domiciliari in Ungheria, nel tentativo di frenare ogni speculazione.


La replica dell’avvocato di Salis

«Bisognerebbe prima avere un titolo esecutivo. Dunque un provvedimento dell’autorità giurisdizionale che accerti che vi sia stata una occupazione senza titolo dell’immobile. Poi la messa in mora e la richiesta di pagamento. Infine, con il titolo esecutivo si potrà richiedere eventualmente il pignoramento. Al momento tutto questo manca», spiega il legale Eugenio Losco. «Non risulta alcuna sentenza che abbia accertato l’occupazione senza titolo da parte della signora Salis di via Borsi 14. Quella riportata nei giornali è una contabilizzazione interna, forse necessaria ai fini di bilancio. E si fonderebbe su un accesso nel 2008 senza ulteriori accertamenti sull’occupazione dell’immobile da parte della signora Salis». Nel frattempo, Salis è ancora ai domiciliari con l’accusa di aver aggredito due neonazisti tra il 9 e il 10 febbraio 2023. Tuttavia, la sua elezione al Parlamento europeo potrebbe permetterle di acquisire l’immunità parlamentare, che garantisce una serie di protezione agli eurodeputati, tra cui l’esenzione da ogni provvedimento di detenzione e da ogni procedimento giudiziario, sia nel proprio paese che in altri Stati membri dell’Unione.


Leggi anche: