Femminicidio di Modena, Andrea Paltrinieri risponde per 5 ore al gip: è indagato per omicidio volontario pluriaggravato

L’interrogatorio per la convalida dell’arresto si è tenuto nel carcere della città emiliana. Il 48enne si era presentato in caserma con il cadavere della moglie nel bagagliaio dell’auto

Andrea Paltrinieri, l’ingegnere di 48 anni che tra lunedì e martedì 11 giugno si è presentato in caserma con il cadavere della moglie Anna Sviridenko nel bagagliaio del furgone parcheggiato appena fuori, in via Pico della Mirandola, è stato interrogato per cinque ore dal giudice per le indagini preliminari durante l’udienza di convalida del fermo. L’uomo rischia l’ergastolo: è accusato di omicidio volontario pluriaggravato, dalla premeditazione e dal legame coniugale. Oggi, mercoledì 12 giugno, ha risposto dal Sant’Anna alle domande del gip e ha rilasciato alcune dichiarazione. Il giudice ora si pronuncerà sulla richiesta della Procura di Modena di confermare la custodia cautelare in carcere. Secondo gli inquirenti, il 48enne avrebbe ucciso la moglie strangolandola dopo la decisione del tribunale italiano che le dava l’affidamento dei figli di 2 e 3 anni nella sua abitazione in Austria. La coppia aveva già avviato le pratiche di separazione e la 41enne, di origini bielorusse, aveva ottenuto dal tribunale di Innsbruck l’affido «prevalente» concedendo al padre il diritto di visita. «Aveva sempre uno spirito propositivo e il sorriso. Lei era così. Non l’ho mai vista, nei due anni che è stata qui con noi, non sorridente. Persona positiva, che è entrata nel cuore di tutto il reparto», ha detto la professoressa Anna Maria Pecchi, al Policlinico di Modena, riguardo alla vittima dell’ennesimo femminicidio, specializzanda in radiologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia (Unimore). «Qui da noi era entrata nel 2022, perché aveva fatto la scelta di prendere anche la specializzazione in radio diagnostica e frequentava perciò i nostri reparti ed i nostri servizi con enorme profitto», le parole di Pietro Torricelli, direttore del dipartimento di attività integrata di Radiologia, «Anna era una delle migliori specializzande. Aveva già conseguito una specializzazione in medicina nucleare per cui aveva esercitato presso l’università di Innsbruck (Austria) producendo anche un’attività scientifica molto rilevante».


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