Elezioni anticipate in Francia, Macron all’attacco: «Sarà un voto-verità: vedremo chi difende solo i suoi interessi»

Il presidente francese apre la campagna elettorale, dopo aver deciso di anticipare il voto per il Parlamento. E parte all’attacco dei Repubblicani, dopo l’annuncio di accordo con la destra di Marine Le Pen

«Il voto di domenica alle elezioni Europee è stato chiaro e non può essere ignorato». Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al Pavillon Cambon Capucine, nel centro di Parigi, aprendo ufficialmente la campagna elettorale per le legislative anticipate. Dopo la vittoria dell’estrema destra di Marine Le Pen e Jordan Bardella alle Europee 2024, il capo dell’Eliseo aveva, infatti, sciolto l’Assemblée Nationale e convocato le elezioni nel Paese per il 30 giugno e il 7 luglio. Evocando le espressioni di «rabbia» o «risentimento» manifestatesi attraverso il voto, Macron ha sottolineato che «non possiamo rimanere indifferenti o sordi. Dobbiamo portare una risposta democratica: solo lo scioglimento permetteva di chiarire le cose». «Da domenica – ha aggiunto -, stanno cadendo le maschere». Per il capo dello Stato francese, il voto anticipato è anche «una prova di verità fra chi sceglie di far prosperare i propri interessi e chi quelli della Francia».


«Dialogare con le forze che non sono con noi oggi»

Le alleanze a sinistra e a destra, per Macron, sono «delle costruzioni di apparati, in nessun caso delle maggioranze per governare». Mentre il blocco centrale, «che unisce famiglie politiche ognuna con la propria identità, ha imparato a lavorare insieme da 7 anni. È unito e chiaro nel suo rapporto con la Repubblica, con l’Europa e sulle sue priorità: lo zoccolo di un progetto di governo coerente», ha precisato, prima di accusa di radicali di sinistra – La France Insoumise – di «aver creato un disordine costante e preoccupante» in Assemblée Nationale rendendo «meno leggibile l’azione e impedendo di costruire coalizioni stabili». Durante la conferenza stampa, Macron ha inoltre parlato della decisione di Eric Ciotti – leader del partito della destra moderata Les Républicains, “stampella” politica dei macroniani – di voler stringere un’alleanza con il Rassemblement National di Le Pen: «La destra repubblicana, o almeno il suo leader, ha voltato le spalle all’eredità del generale de Gaulle, di Jacques Chirac e di Nicolas Sarkozy».


E, infine, l’apertura: «La maggioranza deve andare a dialogare con personalità e forze che oggi non ne fanno parte», ipotizzando un allargamento del governo. La priorità è «la protezione dei nostri valori repubblicani. Dobbiamo, prima di tutto – ha continuato il presidente francese – e in modo implacabile, continuare ad agire per più sicurezza, più fermezza, applicazione delle leggi che sono state votate, come i nostri testi europei, per ridurre l’immigrazione illegale». E ai «socialdemocratici, radicali, ecologisti, cristiano-democratici, gollisti e, più in generale, chi non si identifica con gli estremi», il capo dell’Eliseo chiede di unirsi e conquistare la maggioranza alle prossime elezioni anticipate. Assente alla conferenza stampa l’ex primo ministro, Edouard Philippe, che ieri aveva definito «non sano» che il presidente francese «guidi la campagna elettorale della maggioranza macroniana “Renaissance” alle legislative anticipate». La sua assenza è con ogni probabilità in polemica con Macron. 

Il ministro dell’Economia: «Il voto avrà conseguenze finanziarie gravi»

Per il ministro dell’Economia e numero due del governo, Bruno Le Maire, è arrivato «il momento di battersi». Le prossime elezioni «avranno le conseguenze economiche e finanziarie più gravi per il nostro Paese in tutta la storia della Quinta Repubblica», ha detto Le Maire, a margine della conferenza stampa. «Mai nella storia della Quinta Repubblica c’è stato un momento così grave – ha aggiunto il ministro francese – ora l’estrema destra può arrivare al potere. L’estrema destra non deve governare il nostro Paese», ha concluso Le Maire.

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