Paola Ferrari tra Vialli, Spalletti e la pensione tra tre anni: «Non sono amica della mia età»

La giornalista: questo sarà il mio ultimo Europeo

Paola Ferrari torna in tv per le Notti Europee da venerdì 14 giugno. L’Italia giocherà con l’Albania sabato 15: «Noi partiamo subito con Marco Mazzocchi, il mio campione del mondo preferito, Fulvio Collovati, Tony Damascelli e Eraldo Pecci. Speriamo che l’Italia diverta e ci metta il cuore; siamo pronti a condividere le emozioni. Quando vai in onda tutti i giorni diventi un amico del pubblico. Rai Sport col mio direttore Jacopo Volpi ha una gran bella estate: gli Europei di calcio, le Olimpiadi di Parigi e le Paralimpiadi su Rai 2 che hanno la stessa dignità. Lo sport supera tutte le barriere, deve essere inclusivo», dice oggi in un’intervista a Repubblica.


Vialli

Secondo la giornalista sportiva sarà difficile per l’Italia ripetersi: «Bisogna vedere se questa Nazionale ha cuore e passione, fattori che Spalletti sta cercando. Quello che ha fatto vincere l’Italia tre anni fa è stato il cuore: uomo chiave Gianluca Vialli. Col suo coraggio è stato un esempio». L’ex Sampdoria e Juventus, secondo Ferrari, «ha regalato alla squadra tutti i valori che incarnava, si era creata un’alchimia. Arrivavamo dagli anni del covid, c’era la voglia di stare insieme, la gente cantava per le strade. L’ex ct Mancini aveva al suo fianco l’amico di una vita, e Gianluca è stato l’ingrediente determinante per un gruppo che ha vinto contro tutto e contro tutti».


Spalletti e Mancini

Mentre Spalletti «ha una discreta squadra, ma non vedo la magia dello stare insieme. Spalletti ha un carattere spigoloso, mi ha conquistato quando ha vinto lo scudetto con il Napoli. Un rapporto incredibile con i tifosi, un amore esagerato: è stato bravo. Anche dal punto di vista umano mi è sembrato che avesse delle corde in più. Adesso è alla prova più importante». Lei, invece, dice che questo Europeo «sarà l’ultimo, tra tre anni andrò in pensione». Poi rivela: «Non sono amica della mia età. Vorrei avere più energia, parlo con i miei figli di intelligenza artificiale. L’età mi dà fastidio perché non potrò vedere che succederà. Non sono falsa, non dico che sono felice. Sto bene fisicamente, sono fortunata, ma vorrei avere venti anni di meno. Anche dieci andrebbero bene».

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