Concorsopoli, la truffa dei poliziotti: «Hanno mandato i loro parenti alle selezioni»
Diciassette persone sono indagate a Roma per aver tentato di truffare lo Stato durante un concorso pubblico. Il dettaglio significativo è che si tratta di agenti della polizia penitenziaria, poliziotti, vigili del fuoco, carabinieri. Ovvero di persone che aspiravano a far rispettare la legge. Una decina di loro tra l’altro il concorso lo ha anche superato. Con metodi incredibili: come farsi sostituire da un’altra persona durante le prove scritte, facendo presentare al concorso amici e parenti. Nell’indagine del sostituto procuratore Carlo Villani si raccontano storie come quella di un 24enne che ha tentato di superare tre diversi concorsi: poliziotto, secondino e di nuovo poliziotto. A tutte le selezioni ha inviato un amico. Che però non è riuscito a superare le prove. Alla fine dovrà fronteggiare l’accusa di sostituzione di persona. Altri invece avranno la contestazione di truffa.
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