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Il caso della parola «aborto» sparita dalla bozza del G7 Italia. Il ministro Lollobrigida: «Inopportuna vista la presenza del Papa»

13 Giugno 2024 - 14:53 Felice Florio
Il dossier, tuttavia, resta ancora aperto a modifiche. Biden irritato dalla questione. La Casa Bianca: «Non cediamo sui diritti, parleremo con Meloni»

Bari – Non è solo una limatura lessicale. La scelta di stralciare la parola “aborto” dall’ultima bozza conclusiva del G7 in Puglia appare come una decisione politica. A farlo intuire, tra gli altri, è il ministro Francesco Lollobrigida: «Non so se a un G7 a cui partecipa anche il Papa fosse opportuno, se hanno scelto di non metterlo ci sarà un perché e una ragione più che condivisibile», ha commentato. Dagli ambienti statunitensi trapela irritazione, tant’è che la Casa Bianca, attraverso il consigliere per la Sicurezza nazionale Jack Sullivan, divulga una dichiarazione: «Joe Biden non cede sui diritti, ne parlerà con Giorgia Meloni». Rinchiusi nel resort di lusso Borgo Egnazia, a Fasano, i leader mondiali dovranno dare il via libera finale al testo conclusivo di questo G7. Gi sherpa dei Paesi partecipanti hanno già preparato la possibile bozza conclusiva, ancora suscettibile di modifiche.

L’Ansa, che ha visionato il draft in anteprima, riporta il passaggio in cui, precedentemente, si parlava di aborto. Si legge: «Reiteriamo i nostri impegni espressi nel comunicato finale del G7 di Hiroshima per un accesso universale, adeguato e sostenibile ai servizi sanitari per le donne, compresi i diritti alla riproduzione». Nel comunicato del G7 giapponese, invece, la parola «aborto» era esplicita. Le parlamentari italiane di Alleanza verdi sinistra hanno avviato una protesta a riguardo: «A questo punto non ci resta che chiedere che la presidente Meloni, nel caso in cui nella bozza finale dovesse essere confermata l’eliminazione, venga a riferire in aula per chiarire se il governo Italiano ha chiesto o meno che l’accesso effettivo e sicuro all’aborto sia citato nelle conclusioni, e se non lo ha fatto per chiarirne le ragioni».

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