G7 Italia, l’arrivo di Zelensky apre la sessione sull’Ucraina: verso lo stanziamento di 50 miliardi per Kiev

In serata è prevista anche un’intesa bilaterale con gli Stati Uniti e la conferenza stampa congiunta con Biden

Bari – È arrivato poco prima delle 15, a Borgo Egnazia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Dopo essere stato accolto con un abbraccio e una stretta di mano da Giorgia Meloni, i due si sono introdotti nelle stanze del resort dove si terranno le due sessioni di lavoro dedicate all’Ucraina. Zelensky parteciperà soltanto al primo tavolo, dopodiché ci sarà un confronto riservato ai Paesi membri del G7. Il leader ucraino è seduto di fianco alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e al primo ministro tedesco Olaf Scholz. Anche il segretario di Stato americano Antony Blinken è presente. Qualche anticipazione sull’esito che avrà il dibattito sul conflitto russo-ucraino era stato anticipato già nei giorni precedenti. Si è parlato di un sostegno finanziario da parte dei Paesi del summit pari a 50 miliardi di dollari.


E oggi, 13 giugno, sono arrivate due conferme sull’operazione. Uno sherpa dell’Unione europea che lavora al dossier ha dichiarato che l’accordo è stato raggiunto: si utilizzeranno come linea finanziaria i profitti derivanti dagli asset russi congelati all’estero. Anche il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, lascia poco spazio a possibili retromarce: «Buone notizie dal G7. Altri 50 miliardi di dollari per l’Ucraina. Per fare questo, utilizziamo gli interessi dei beni congelati: uno strumento intelligente che mostra a Vladimir Putin la nostra unità, aiuta notevolmente l’Ucraina e alleggerisce il peso sui bilanci. Ora stiamo lavorando sui dettagli», scrive su X. La trasferta pugliese di Zelensky farà incassare all’Ucraina anche un’intesa bilaterale con gli Stati Uniti.


Questa sera è prevista la sigla di un accordo di sicurezza tra Zelensky e Joe Biden, i cui dettagli saranno illustrati in una conferenza stampa congiunta. Intorno alle 19.45, a Borgo Egnazia, i due capi di Stato dovrebbero apporre la firma ufficiale. La conferenza stampa congiunta dovrebbe iniziare subito dopo. Tuttavia, l’accordo sulla sicurezza che impegna gli Stati Uniti ad aiutare, in una cornice decennale, le forze armate ucraine, non sarà irrevocabile. Il Congresso americano non dovrà ratificarlo e, fa notare il Washington Post, qualsiasi presidente che succederà a Biden potrebbe cancellarlo.

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