«Prima i nonni italiani»: il leghista arrestato per truffa e riciclaggio

Roberto Messina, presidente di Federanizani, riceveva sponsorizzazioni da multinazionali farmaceutiche che poi girava su progetti fittizi

Roberto Messina, presidente di Senior Italia Federanziani e responsabile terza età della Lega, è stato posto agli arresti domiciliari per l’accusa di truffa, associazione a delinquere e riciclaggio. Le indagini partono dalla gestione del Village, lo stabilimento balneare del litorale sequestrato ai Fasciani. E finito in gestione proprio a Federanziani. La gestione era stata presa da Senior Italia Service Srl. Costituita, secondo i pm, proprio da Messina. Non solo. Perché gli investigatori scoprono anche che «attraverso la costituzione di altre fondazioni, associazioni senza scopo di lucro e società», alcuni degli indagati «ricevevano cospicui introiti a fronte di sponsorizzazioni e donazioni da gruppi multinazionali del settore farmaceutico». Introiti che venivano poi «riversati ad altre entità», riconducibili ai medesimi, «servendosi di fatture per operazioni inesistenti relative a consulenze e progetti fittizi».


Case e barche di lusso: «Prima i nonni italiani»

La procura contesta a Messina e agli altri 33 indagati anche i reati di truffa, evasione fiscale ed autoriciclaggio. E secondo l’accusa il dominus di Federanziani è riuscito ad aggiudicarsi il Village grazie a un dipendente del Senato che si chiama Sebastiano Cannella. Che è attualmente indagato per traffico di influenze illecite. L’indagine del pubblico ministero Stefano Pesci, scrive oggi Repubblica, parla di imbarcazioni e immobili di lusso acquistate con i soldi della società. E anche di sei milioni di euro incassati grazie alle sponsorizzazioni delle case farmaceutiche. Raccolti attraverso il Centro Studi Economia Sanitaria e allo slogan «Prima i nonni italiani». Messina era stato candidato con la Lega nel 2022 senza riuscire ad essere eletto.


Messina e Salvini

Il Fatto Quotidiano scrive che per la procura di Roma «Messina – è scritto nell’ordinanza – utilizza la propria posizione per incrementare il proprio clientelismo, mediante comportamenti e intrattenendo relazioni tra persone con l’interesse di scambi di favori, creando un danno alla collettività …». Matteo Salvini compare in molte intercettazioni dell’inchiesta. Ora fonti leghiste fanno sapere al quotidiano che si occuperanno del caso, studieranno il dossier, leggeranno le carte e capiranno cosa fare.

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