Caos elezioni a Roma, il direttore generale era in ferie: «Un viaggio già programmato sulla via Francigena». FdI: «Gualtieri lo cacci»
A quattro giorni dalla chiusura delle urne per le elezioni europee mancano ancora 78 sezioni da contare in Italia. E sono tutte a Roma. Lo spoglio nella Capitale è andato a rilento, nelle prime fasi si è addirittura bloccato. Dopo l’inserimento dei numeri delle prime 800 sezioni, il sistema è andato in tilt: non presentava i dati o li confondeva inserendoli nelle sezioni sbagliate. Dopo la denuncia dell’ex sindaco e neo eletto europarlamentare Ignazio Marino, il Campidoglio ha fatto sapere che la colpa era di un bug del sistema informatico che registrava i dati elettorali. L’amministrazione si è quindi mossa per trovare una soluzione alternativa, allestendo una sala alla Fiera di Roma dove prima 60, poi 160 dipendenti sono stati richiamati per accelerare le operazioni di spoglio. E mentre nella città era il caos, il vertice dell’amministrazione capitolina era in Umbria. Secondo quanto confermato da tre fonti diverse a Il Foglio, il direttore generale Paolo Aielli si trovava, e si trova tuttora, in ferie. Il quotidiano assicura che nel mezzo dei problemi al sistema di lettura delle schede, Aielli sia stato richiamato per gestire l’emergenza, ma che abbia preferito rimanere fuori città. Lui al Foglio smentisce: «Non ho nulla da dichiarare, e non mi sembrano domande pertinenti. Mi spiace ma non ho nulla da dirle. Dove sto sono fatti miei, ho delle vacanze programmate Non è vero che sono stato richiamato».
FdI: «Il sindaco lo cacci»
Le vacanze però sono davvero proseguite, come da programma, insieme alla moglie, l’assessore Monica Lucarelli, sulla via Francigena. Sono già arrivate le prime reazioni, in testa Fratelli d’Italia che si interroga sulla opportunità per il dirigente al vertice dell’amministrazione di fissare le proprie ferie in concomitanza con il weekend elettorale, «infischiandosene allegramente del caos creatosi a Roma». «Se così fosse il Roberto Gualtieri non dovrebbe aspettare neanche un minuto prima di mandar via un dirigente apicale che ha dimostrato non solo la sua incapacità a organizzare un sistema elettorale efficiente», ha dichiarato il presidente della federazione romana di FdI Marco Perissa, «ma anche, cosa ancora più grave, la sua noncuranza davanti a un problema che ha messo in ridicolo l’intera Capitale d’Italia. Chi non ha cuore l’immagine della città e soprattutto il rispetto del voto dei cittadini, non merita di ricoprire cariche nel Comune più importante della Nazione».