Non è Leonardo Donno la vittima della rissa alla Camera, ma una donna e con lei i suoi colleghi commessi picchiati – Il video
Macchè Leonardo Donno, è una donna la vera vittima della rissa dei deputati alla Camera. Guardando a velocità rallentata e ingrandendo le immagini sembra certo che il deputato del M5s Donno nei concitati istanti prima che si accasciasse non sia stato colpito da nessun collega anche se molti avevano provato a farlo. Intorno a lui, infatti, i commessi della Camera prima avevano fatto un cerchio a sua protezione e poi l’hanno raddoppiato, rendendo impossibile colpirlo con manate e pugni perché il cordone di sicurezza lo rendeva impossibile. Quando Donno cade per altro non c’è alcun braccio e alcuna mano protesa verso di lui, è solo stretto dai commessi che possono averlo anche schiacciato verso i banchi del governo, ma non certo colpito inavvertitamente.
La commessa travolta che si è presa una gomitata dal leghista Iezzi
Non è Donno la vittima della rissa, mentre certamente lo è una donna. Una minuta commessa di Montecitorio che è stata letteralmente travolta dal corpulento deputato leghista Igor Iezzi, nel momento in cui sia era lanciato verso Donno per colpirlo con pugni e schiaffi. Iezzi dalle immagini rallentate non ha alcun riguardo verso la poveretta, la travolge mentre lei lo guarda esterrefatta. Come non fosse bastato lo sfondamento, Iezzi poi se la leva di torno tirandole una gomitata che per fortuna la commessa riesce a parare con il braccio evitando di essere colpita in faccia. Poi nella foga la travolge ancora e lei viene risucchiata dal capannello di altri deputati che seguono Iezzi.
Il leghista ha colpito alla gola un commesso e messo le dita negli occhi a un altro
Il corpulento leghista però non si ferma lì, e per quattro volte liberandosi di molti ostacoli umani di fronte a lui, si dà la spinta con alcuni saltelli per cercare di sferrare un pugno o allungare uno schiaffo a Donno. Non ci riesce mai grazie al cordone di commessi che proteggeva il deputato M5s. Ma in tutti e quattro i casi il suo smanacciare fa altrettante vittime fra i commessi di Montecitorio. Schiaffi e pugni finiscono sulle loro spalle o sulle loro braccia. In due casi Iezzi però fa più male: nelle immagini si scorge una sua gomitata alla gola di un commesso che si piega e cade, e poi una smanacciata che manca l’obiettivo e finisce invece sulla faccia di un altro commesso, con le dita infilate nei suoi occhi. Un comportamento senza dubbio da ring Mma, non da aula parlamentare e infatti Iezzi per questo è stato sospeso 15 giorni dai lavori d’aula, la punizione massima che può comminare l’ufficio di presidenza.
Le scuse che la Lega dovrebbe a questi lavoratori a cui non è concesso protestare
Nessuno dei commessi si è fatto ricoverare o dare ufficialmente giorni di riposo in infermeria, ma senza dubbio sono loro le vittime di questa incredibile rissa. A differenza dei parlamentari per cui queste sceneggiate sono solo un gioco, per i commessi quello era un incidente del tutto evitabile sul lavoro. Avendo imparato una disciplina quasi militare, nessuno di loro se ne è lamentato pubblicamente o ha fatto dichiarazioni alla stampa perché non sono loro consentite. Ma che dei lavoratori debbano essere vittime di queste sceneggiate è la cosa più penosa e vergognosa di quel che è accaduto per l’ennesima volta a Montecitorio. A loro le scuse sono dovute senza se e senza ma.
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