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Dove si evadono più tasse in Italia? Maglia nera alla Calabria. Bolzano e Trento le province più virtuose – L’analisi della Cgia

Stando ai dati del Mef, nel 2021 l'evasione fiscale è stata di 83,6 miliardi di euro. Un dato in calo rispetto al 2020 ma comunque molto elevato

In termini assoluti, sono le regioni più popolose a far registrare i dati più alti sull’evasione fiscale. Ma se si ragiona in termini percentuali, è soprattutto al Sud che si concentra il mancato gettito nelle casse dello Stato. È quanto emerge da un’analisi della Cgia, la Confederazione Generale Italiana dell’Artigianato. Stando ai dati diffusi a inizio anno dal ministero dell’Economia e delle Finanze, l’evasione fiscale in Italia si attesta a quota 83,6 miliardi di euro. Un dato che fa riferimento al 2021, l’ultimo anno per cui i dati sono disponibili. L’ufficio studi della Cgia ha approfondito questo dato, cercando di capire quali sono i territori più fedeli al Fisco e quali invece quelli che fanno registrare i livelli più elevati di evasione fiscale.

L’evasione al Nord e al Sud

Dall’analisi è emerso che in termini assoluti sono le regioni più popolose, ossia quelle dove si concentrano anche più attività economiche, a far registrare i livelli più alti di mancato gettito: 13,6 miliardi di euro in Lombardia, 9,1 miliardi nel Lazio, 7,8 miliardi in Campania e 6,5 miliardi in Veneto. Se si guarda però al rapporto tra l’importo evaso ogni 100 euro di gettito incassato, sono le regioni del Sud Italia a finire in cima alla classifica. La maglia nera va alla Calabria, con il 18,4% di evasione fiscale, seguita da Campania (17,2%), Puglia (16,8%) e Sicilia (16,5%). A livello nazionale, la media dell’importo evaso ogni 100 euro di gettito incassato è pari all’11,2%. Nelle regioni del Mezzogiorno, la percentuale sale al 16,5%. I territori più virtuosi sono invece la provincia autonoma di Trento, con un’evasione fiscale stimata all’8,6%, la Lombardia, con l’8%, e la provincia autonoma di Bolzano, con il 7,7%.

La distribuzione dei 43,3 milioni di contribuenti

Complessivamente, rivela l’analisi della Cgia, l’Italia conta 43,3 milioni di contribuenti. Di questi, 42 milioni sono persone fisiche e 1,3 milioni sono persone giuridiche. Delle 107 province monitorate dall’ufficio studi di Mestre, è Roma a presentare il più alto numero di contribuenti Irpef: 2,9 milioni di persone. A seguire ci sono Milano (2,4 milioni), Torino e Napoli (entrambe con 1,6 milioni di contribuenti). Se si guarda invece alle società di capitali, è la Lombardia a far registrare il dato più elevato: 259.805. Seguono il Lazio con 183.800, la Campania con 129.300 e il Veneto con quasi 106.800

L’amara conclusione della Cgia

In base agli ultimi dati diffusi dal ministero dell’Economia e delle Finanze, l’evasione nel 2021 risultava pari a 83,6 miliardi di euro, di cui 73,2 miliardi di mancate entrate tributarie e 10,4 miliardi di mancate entrate contributive. Il dato è sceso del 3,1% rispetto al 2020, ma resta comunque molto elevato rispetto alla media europea. Eppure, secondo la Cgia, il Fisco italiano dispone di 190 banche dati collegate digitalmente tra loro, che contengono un’enorme quantità di informazioni fiscali. Com’è possibile, dunque, che non si riesca a stanare chi non paga le tasse? La conclusione amara a cui giunge l’analisi della Cgia è la seguente: «Se ogni anno il popolo degli evasori sottrae al fisco quasi 84 miliardi di euro e la nostra Amministrazione Finanziaria riesce a recuperarne solo una ventina, vuol dire che verosimilmente sappiamo tutto o quasi su chi è conosciuto al fisco, mentre brancoliamo nel buio nei confronti di chi non lo è, con il risultato che l’evasione rimane molto elevata, penalizzando oltremisura chi le tasse le paga fino all’ultimo centesimo».

Foto di copertina: Dreamstime/Maurizio Ghidoli

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