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Israele e il pasticcio della pausa tattica nel sud di Gaza per la consegna degli aiuti umanitari. Il ministro della difesa Gallant non sapeva nulla

16 Giugno 2024 - 11:55 Redazione
Botta e risposta tra l'Idf e il premier Netanyahu. Il primo ministro: «I combattimenti a Rafah continueranno come previsto»

Il numero uno della difesa israeliana non era a conoscenza della pausa umanitaria quotidiana nei combattimenti dell’IDF. Fonti vicine al ministro della Difesa Yoav Gallant affermano che egli non sapeva della decisione dell’esercito di sospendere i combattimenti nell’area vicina al corridoio umanitario di Gaza. A riferirlo è il quotidiano Haaretz che spiega la confusione a Tel Aviv in merito alla notizia, rilanciata su tutti i media, di «pausa tattica» dell’esercito israeliano nella sua offensiva nel sud della Striscia di Gaza per consentire la consegna di maggiori quantità di aiuti umanitari. La news è uscita con tanto di comunicato specificando gli orari e la frequenza. La pausa inizia (inizierebbe?) alle 8:00 fino alle 19:00. E «avranno luogo ogni giorno fino a nuovo avviso, allo scopo di consentire agli aiuti il raggiungimento del valico di Kerem Shalom», controllato da Israele. La decisione arriva dopo che la proposta di cessate il fuoco, avanzata dal presidente USA Joe Biden, sembra non trovare il consenso giusto per concretizzarsi.

Botta e risposta tra Idf e Netanyahu

Ma il caos rimane. Con l’ufficio del primo ministro Netanyahu che ha affermato che «quando il primo ministro ha sentito domenica mattina la notizia di una pausa umanitaria nei combattimenti per 11 ore al giorno, ha detto al suo segretario militare che ciò era inaccettabile». Secondo quanto riporta sempre Haaretz: «Dopo che la situazione è stata chiarita, è stata trasmessa al primo ministro che non vi è alcun cambiamento nella politica dell’IDF e che i combattimenti a Rafah continueranno come previsto». L’Idf però non ci sta a passare per il confusionario della situazione. Respinge le critiche del governo alla decisione di sospendere i combattimenti, nonché l’affermazione secondo cui la classe politica non sarebbe stata informata della decisione. L’esercito ha affermato che la decisione è militare e sotto la giurisdizione del Comando Sud. Inoltre, l’IDF ha affermato che il Primo Ministro ha recentemente incaricato i capi dell’establishment della sicurezza di aumentare in modo significativo gli aiuti umanitari e di consentire un accesso più sicuro agli operatori umanitari. Le istruzioni arrivano dopo l’udienza della Corte internazionale di giustizia in merito agli incidenti in cui gli operatori umanitari sono stati uccisi dal fuoco dell’IDF.

Iran: «Fermare Israele con ogni mezzo»

«È necessario che i Paesi islamici usino tutti gli strumenti disponibili per fermare il genocidio sionista a Gaza il prima possibile e per aiutare il popolo oppresso nell’enclave», ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano ad interim, Ali Bagheri, in un colloquio telefonico ieri sera con il collega degli Emirati Arabi, Sheikh Abdullah bin Zayed Al Nahyan, riferisce l’agenzia di stampa Mehr. Il ministro degli Emirati ha sottolineato la necessità di inviare aiuti umanitari e di adottare misure efficaci per fermare gli attacchi dell’Idf.

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