Bruxelles, bilaterali tra Meloni e l’ungherese Orban, il polacco Morawiecki e l’indipendentista fiammingo Van Overtveldt

Gli incontri tra le destre europee sono avvenuti nell’hotel Amigo. Questa sera, i leader dei Paesi Ue ceneranno insieme per discutere delle cariche della prossima legislatura

Giorgia Meloni ha lasciato l’hotel Amigo, nel centro di Bruxelles, senza lasciare dichiarazioni. Si è diretta a Palazzo Europa, dove questa sera – 17 giugno – si terrà un Consiglio europeo informale. Poi, l’inquilina di Palazzo Chigi cenerà con i leader degli altri 26 Paesi membri dell’Unione: sarà l’esordio delle trattative per discutere delle cariche apicali della prossima Commissione. Nell’albergo a 5 stelle, la presidente del Consiglio italiana ha incontrato i suoi alleati – attuali e possibili – all’Eurocamera. Ha avuto dei bilaterali con il primo ministro ungherese Viktor Orban, con il polacco Mateusz Morawiecki e con l’indipendentista fiammingo Johan Van Overtveldt. Per Meloni c’è stato anche un incontro con l’attuale presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.


L’esito degli incontri

Se nulla trapela dalla sponda italiana circa l’esito degli incontri, gli interlocutori di Meloni hanno fatto alcune dichiarazioni. Uscendo dalla hall dell’hotel nell’Ilot Sacré, il centro storico di Bruxelles, Orban ha detto che il bilaterale «è andato bene. È sempre positivo collaborare con gli italiani». Fidesz, il partito dell’ungherese, non fa parte della famiglia dei Conservatori, l’Ecr, guidati invece da Fratelli d’Italia. Secondo alcune indiscrezioni, i negoziati per l’ingresso degli ungheresi nel gruppo vanno avanti già da qualche mese. Alcuni membri dell’Ecr, però, stanno cercando di arginare l’approdo di Orban. Tra loro c’è proprio Van Overtveldt che, prima dell’incontro con Meloni, ha dichiarato: «Per l’N-Va – la Nieuw-Vlaamse Alliantie, il suo partito – l’adesione di Orban è inaccettabile. L’eventuale adesione ai Conservatori di Fidesz è una linea rossa».


L’ipotesi di un von der Leyen bis

Ad ogni modo, le destre europee stanno iniziando a digerire l’ipotesi di una riconferma di Ursula von der Leyen a capo della Commissione. L’ungherese Orban, ad esempio, non ha respinto l’eventualità, ma ha risposto ai giornalisti affermando soltanto che «è troppo presto per dire qualsiasi cosa sulle nomine. Dopo la cena di oggi avremo più informazioni, tutto è fluido in questo momento». Anche il vicepresidente del partito sovranista polacco Pis – Diritto e giustizia – ed ex premier, Morawiecki ha espresso un laconico «vedremo» davanti a chi lo interrogava su una possibile intesa tra von der Leyen e i Conservatori.

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