Naufragio nel Mar Jonio, il dolore dei superstiti: «Ci sono 26 bambini tra i dispersi»

Soccorso un barcone a sud di Lampedusa: 51 migranti salvi, 10 trovati morti

«Ho parlato con un ragazzo che ha perso la sua fidanzata. I superstiti hanno parlato di 66 persone disperse, tra cui almeno 26 bambini, anche di pochi mesi. Intere famiglie dell’Afghanistan sarebbero morte. Sono partiti dalla Turchia 8 giorni fa e da 3 o 4 giorni imbarcavano acqua. Ci hanno detto che viaggiavano senza salvagente e che alcune barche non si sono fermate per aiutarli». Queste le parole di Shakilla Mohammadi, mediatrice interculturale di Medici senza frontiere, presente a Roccella Ionica dove sono sbarcati i sopravvissuti del naufragio nello Jonio. “La scena – racconta – era straziante, davanti a noi persone traumatizzate, il dolore si toccava con mano”. Una barca a vela sulla quale viaggiavano una cinquantina di migranti si è ribaltata a circa cento miglia dalle coste della Calabria. Undici migranti sono stati soccorsi da un mercantile che si trovava nelle vicinanze e sono poi stati fatti sbarcare a Roccella Ionica su una nave della Guardia costiera. In porto è arrivato anche il cadavere di una donna morta dopo essere finita in mare. Le autorità hanno attivato le ricerche delle persone disperse, ma al momento nessuna è stata recuperata. I migranti a bordo dell’imbarcazione che si è ribaltata erano partiti novi giorni fa dal porto di Bodrum, in Turchia. Tra le 11 persone portate a Roccella Ionica c’è anche una donna in stato di gravidanza. La procura di Locri è stata informata dell’accaduto e sta coordinando l’attività investigativa.


Il naufragio nello Jonio

Il naufragio è avvenuto durante la notte tra domenica 16 e lunedì 17 giugno. A lanciare il mayday è stata una nave mercantile francese che si trovava in acque al limite delle aree Sar di competenza della Grecia e dell’Italia. La nave ha segnalato la presenza della barca semiaffondata e ha recuperato a bordo 12 migranti. Raccolto il mayday, il Centro di coordinamento del soccorso marittimo italiano della Guardia costiera di Roma ha dirottato immediatamente sul posto due mercantili in navigazione nelle vicinanze, un velivolo Atc42 della Guardia costiera e le motovedette Cp305 e Cp326 di stanza in Calabria. Le ricerche in zona sono attualmente in corso con assetti della Guardia costiera e di Frontex. A bordo, secondo il racconto dei testimoni, dovrebbero essere salite 64 persone, 24 delle quali minori, provenienti da Iran, Iraq e Afghanistan.


Il soccorso a sud di Lampedusa

Al naufragio del Mar Jonio si aggiunge un’altra tragedia che si è verificata al largo della Libia e a sud di Lampedusa. Lì la nave Nadir ha soccorso 51 persone che si trovavano a bordo di un’imbarcazione di legno in difficoltà. Quando i soccorritori sono arrivati, dieci persone erano già morte. Si trovavano tutte nel ponte inferiore della barca, che si è allagato. Due delle persone soccorse erano invece prive di sensi e hanno dovuto essere liberate con un’ascia. I dieci cadaveri recuperati dall’equipaggio della ong ResQship, così come i migranti sopravvissuti, saranno trasportati a Lampedusa, come da disposizione del ministero dell’Interno.

(foto di repertorio Ansa)

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