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Alessandra Canale vince contro la Rai: risarcimento di 45mila euro alla conduttrice per danno di immagine

18 Giugno 2024 - 10:58 Alba Romano
La conduttrice: «Dopo 20 anni di sofferenza, ora ho vinto»

45 mila euro di danni. È questa la cifra che la Rai dovrà risarcire ad Alessandra Canale, conduttrice televisiva nota come l’ex «signora buonasera», per essere stata estromessa dal suo ruolo lavorativo procurandole danni di immagine per ben sette anni. Più precisamente dal 2006 al 2013. Durante questo arco di tempo, l’attuale conduttrice di Onda Verde e Meteo Sera, hanno riconosciuto i giudici della Cassazione, è stata costretta a un’inattività lavorativa forzata. Pertanto, i magistrati hanno deciso di respingere il ricorso chiesto da Viale Mazzini alla sentenza d’appello che era stata pronunciata nel 2022 e nella quale venne definito illegittimo il fatto che avessero dato un diverso incarico a Canale, togliendole quello di annunciatrice. La stessa Corte di appello aveva poi riconosciuto alla donna 8mila e 830 euro di risarcimento per aver subito danno biologico.

La vicenda

Tutto è nato i primi anni duemila, quando la conduttrice televisiva denuncia di essere stata estromessa dal ruolo che le aveva regalato la popolarità. L’ultimo annuncio della 60enne è datato 20 settembre2003 quando, con le lacrime agli occhi, salutò il pubblico dicendo: «Vi voglio bene a tutti». Da allora è poi iniziata una lunga battaglia legale. Nel 2010 ottiene la prima sentenza a suo favore con la Cassazione che impone alla Rai di restituirle il ruolo di annunciatrice. Obbligo che, però, la Rai decide di non rispettare.

«20 anni di sofferenza, ma ora ho vinto»

«Dopo 20 anni di sofferenza, lacrime ed amarezza finalmente ho ottenuto giustizia: ho vinto! Ora attendo che mi venga riconosciuto un ruolo adeguato, come è giusto che sia», ha commentato Canale sui suoi profili social. «Ringrazio di cuore il mio avvocato, avv Dell’Aiuto che forse più di tutti ha creduto in me e la mia famiglia in particolare mio figlio che ha sofferto silenziosamente per la mia disperazione. La giustizia è lenta, ma esiste. Un ringraziamento particolare va al Presidente della Repubblica per il suo costante impegno nel garantire i diritti di tutti i cittadini», ha concluso.

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