Ddl Autonomia, si va avanti a oltranza: sì alla seduta fiume. L’ok definitivo della Camera entro giovedì mattina. Le opposizioni in piazza

In Aula è passata la mozione della maggioranza, tra le proteste degli altri gruppi, dopo la mancata intesa nella conferenza capigruppo

Dopo un’ora di conferenza capigruppo la Camera approva la mozione delle maggioranza che proponeva la «seduta fiume» per l’approvazione del disegno di legge sull’Autonomia differenziata. Nessuna intesa con i gruppi di opposizione, che già nel pomeriggio avevano protestato in piazza. La discussione dovrebbe andare quindi avanti a oltranza, ossia fino al termine del provvedimento e fine alla votazione finale. Tra le proteste dei gruppi di minoranza, che hanno bollato la decisione come uno «sfregio» e uno «strappo» al dibattito parlamentare. L’approvazione della «seduta fiume» è passata con 54 voti di scarto, ora si proseguirà per il voto di tutti gli emendamenti che mancano, oltre un centinaio. Le opposizioni hanno ancora circa 7 ore di tempo per gli interventi. Dopo la ripresa dei lavori alle 20 di martedì 18 giugno, il via libera definitivo al provvedimento era previsto tra la serata di mercoledì 19 giugno e la mattina di giovedì 20 giugno. Al Senato intanto è arrivato il primo via libera alla riforma per il premierato. Il testo ora passerà all’esame della Camera e, in base alla procedura prevista dall’articolo 138 della Carta per una legge di revisione costituzionale, dopo la seconda lettura dovranno passare sei mesi prima di procedere con la terza e la quarta votazione. È probabile, comunque, che sulla riforma si entri nel vivo a Montecitorio solo dopo la pausa estiva.


L’intervento di Calderoli

Uno dei primi a intervenire oggi in Aula è Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali e artefice del ddl sull’autonomia differenziata. «Non è questa legge che crea l’autonomia differenziata, è nella nostra costituzione. Può piacere o no, ma stiamo dando attuazione alla Costituzione», ha detto il ministro leghista alla Camera. Rivolgendosi ai banchi delle opposizioni, Calderoli ha aggiunto: «Sento che ci sarebbe, tra i contenuti della legge, la previsione di più risorse per le Regioni che stanno meglio. Mi spiace ma state parlando di un’altra legge perché in questa c’è scritto esattamente il contrario». In ogni caso, ha assicurato il ministro, nessuna decisione è stata presa «a scatola chiusa, c’è stato un dibattito anche costruttivo».


Le proteste delle opposizioni

Non la vedono così le opposizioni, che si mostrano unite nella loro condanna alle riforme voluta dal governo Meloni. «È un passaggio cruciale della storia italiana e europea. Facciamoci trovare pronti, uniti e compatti», ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, rivolgendosi agli altri leader dell’opposizione, che oggi si sono uniti per una manifestazione in piazza Santi Apostoli, a Roma. «Oggi al Senato è passato il premierato, la sedicente patriota sta portando avanti la sua riforma che spacca l’Italia. Stanno forzando anche alla Camera per portare avanti l’autonomia differenziata, una riforma che vuole aumentare le diseguaglianze», ha aggiunto la segretaria dem. In piazza insieme a Schlein c’era, tra gli altri, anche Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, insieme al deputato Leonardo Donno, aggredito in Aula proprio durante la discussione della riforma dell’autonomia. «Non saranno calci e pugni a un nostro parlamentare a fermarci. Siamo per un’Italia più democratica, a difesa della Costituzione, contro l’autonomia differenziata spacca Italia e contro questo Premierato. La nostra risposta è forte e unitaria: non passeranno».

In copertina: La segretaria del Pd, Elly Schlein, alla manifestazione contro le riforme del premierato e dell’autonomia in piazza Santi Apostoli a Roma, 18 giugno 2024 (ANSA/Ettore Ferrari)

Leggi anche: