Israele prepara l’offensiva contro Hezbollah: «I piani d’azione per il Libano sono stati approvati»

Il segretario di Stato americano Antony Blinken: «Stiamo andando verso un’espansione del conflitto»

I piani operativi per un’offensiva israeliana in Libano sono stati «approvati e validati». Lo ha annunciato l’esercito di Tel Aviv. Nelle scorse ore, i piani hanno ricevuto il via libera dal capo del Comando Nord dell’Idf, generale Ori Gordin, e del capo della Direzione delle Operazioni, il generale Oded Basiuk. In una dichiarazione, l’Idf afferma che i generali hanno fatto una riunione strategica durante la quale «sono stati approvati i piani operativi per un’offensiva in Libano», così come alcune misure per «l’accelerazione della prontezza delle forze sul terreno».


I timori di una escalation

L’annuncio di Tel Aviv arriva dopo mesi di attacchi da parte di Hezbollah e dei gruppi palestinesi alleati in Libano, a nord di Israele, che fanno crescere il timore di un conflitto più ampio. L’approvazione dei piani dell’offensiva da parte dell’Idf potrebbe essere infatti il passo che precede una vera e propria escalation militare tra Israele e Libano. Nel pomeriggio, era stato proprio il ministro degli Esteri dello Stato Ebraico, Israel Katz, a evocare esplicitamente la necessità di una «guerra totale» per «distruggere gli Hezbollah».


La mediazione degli Usa

Nel frattempo, gli Stati Uniti stanno facendo di tutto per scongiurare un’escalation. «Credo che né Israele né Hezbollah vogliano effettivamente l’espansione del conflitto», ma «con quello che accade ogni giorno c’è uno slancio in quella direzione», ha ammesso Antony Blinken, segretario di Stato americano. Amos Hochstein, inviato speciale del presidente Joe Biden, è arrivato oggi in Libano per incontrare la leadership del Paese e invitare le parti a evitare una guerra più grande. Non è detto, però, che il pressing di Washington sortisca gli effetti sperati. Anche nei giorni che hanno preceduto l’offensiva su Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza, la Casa Bianca ha cercato di convincere il premier israeliano Benjamin Netanyahu a cambiare idea. In quel caso, senza riuscirci.

In copertina: Vigili del fuoco al lavoro al lavoro al confine tra Israele e Siria, dopo un attacco missilistico proveniente dal Libano, 2 giugno 2024 (EPA/Atef Safadi)

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