Slitta l’intesa sulle nomine Ue, l’ira di Orbán: «Bruxelles ha ignorato la volontà dei cittadini europei»

«Il risultato delle elezioni è chiaro: i partiti di destra si sono rafforzati, la sinistra e i liberali hanno perso terreno. Ma il Ppe si è alleato con i socialisti e i liberali»

«La volontà dei cittadini europei oggi è stata ignorata a Bruxelles». Perentorio il commento del primo ministro ungherese, Viktor Orbán, al termine della cena informale tra i capi di Stato e di governo dei 27 paesi dell’Unione europea. «Il risultato delle elezioni europee è chiaro: i partiti di destra si sono rafforzati, la sinistra e i liberali hanno perso terreno. Il Ppe, invece di ascoltare gli elettori, alla fine si è alleato con i socialisti e i liberali: oggi hanno fatto un accordo e si sono divisi i posti di comando dell’Ue», dichiara su X (ex Twitter). «Non si preoccupano della realtà, non si preoccupano dei risultati delle elezioni europee e non si preoccupano della volontà dei cittadini europei», ha poi aggiunto Orban. Per poi rincarare la dose: «Non dobbiamo essere ingenui: continueranno a sostenere l’immigrazione e a inviare ancora più denaro e armi alla guerra tra Russia e Ucraina. Non ci arrenderemo a tutto questo! Uniremo le forze della destra europea e combatteremo contro i burocrati favorevoli all’immigrazione e alla guerra».


La negoziazione sulle nomine Ue

La negoziazione sulle nomine è stata rimandata, ma i nomi sul tavolo rimangono quelli di Ursula von der Leyen alla Commissione Ue, Roberta Metsola al Parlamento Europeo, Antonio Costa al Consiglio e Kaja Kallas Alto rappresentante per la politica estera. «Abbiamo una direzione giusta ma in questo momento non c’è accordo», ha detto il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, al termine della cena dei leader. «È nostro dovere concludere entro la fine del mese», ha aggiunto. Nel frattempo, è trapelato che anche la premier italiana Giorgia Meloni non pare sia stata propriamente a suo agio al tavolo delle nomine, dove avrebbe tenuto un atteggiamento «silenzioso e freddo». Nel frattempo, il primo ministro olandese, Mark Rutte, si mostra ottimista sul fatto che Orbán possa sostenere la sua nomina alla guida della Nato. Il premier uscente ha fatto sapere che nei prossimi giorni invierà al premier ungherese «una lettera», ma che attualmente non ci sono visite in programma per Budapest.


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