Notte prima degli esami compie 40 anni, Antonello Venditti: «Avevo voglia di farla finita, l’abbraccio di Roma mi ha salvato dal buio»
Antonello Venditti ha scelto le Terme di Caracalla, nella Roma che lo ha sempre cullato, per festeggiare i quarant’anni del suo celebre brano Notte prima degli esami. Una scelta tutt’altro che casuale, se non altro perché il primo dei tre live nella Capitale cade proprio la sera di martedì 18 giugno, alla vigilia della prima prova degli esami di Maturità. «Io sono uno dei fortunati che ha portato la sua storia sempre con sé, le mie canzoni sono ancora contemporanee, senza tempo», racconta il cantautore nel backstage, poco prima di salire sul palco per il concerto. «Io sono l’inno della Roma e ho scritto canzoni che rimarranno per sempre. Tra qualche anno, anzi, si dimenticheranno di me e rimarranno i brani che diventeranno di un “anonimo romano”», aggiunge Venditti.
L’incontro con Dalla in autogrill e il ritorno a Roma
Sul palco delle antiche terme, il cantautore porta i brani di Cuore, l’album da cui è tratta Notte prima degli esami e che ha segnato una tappa fondamentale della sua carriera. «È il disco del mio ritorno a Roma, dopo due anni di Brianza, di angoscia, di voglia di farla finita», rivela Venditti. Una volta arrivato nella Capitale, però, di tutto questo non c’è più stata traccia. «Roma mi ha cullato, ha contrastato il buio che vivevo e che non c’è più stato nella mia vita. È stata la mia droga, e mi ha aiutato a non drogarmi», spiega. A convincerlo a tornare nella sua città, che aveva lasciato dopo la separazione da Simona Izzo, fu un incontro con Lucio Dalla in un autogrill: «Lì ho capito il valore estremo dell’amicizia, che non ha confini, non ha sesso, non ha divisione politica, né economica. L’amore è un’amicizia imperfetta, perché in qualche caso è egoismo estremo e arriva alla violenza, al femminicidio».
La notte prima degli esami di Antonello Venditti
Con 47 album all’attivo, Antonello Venditti non ha dubbi su quale sia la sua canzone preferita: Sora Rosa. «Avevo 13-14 anni quando l’ho scritta. Sarei stato contento di scrivere solo quella, c’era già tutto», spiega il cantautore. Poi ovviamente c’è Notte prima degli esami, che in occasione del primo concerto alle Terme di Caracalla assume un sapore ancora più speciale. «Notte prima degli esami è un sogno, qualcosa di visionario. È un inno non per quelli che sono stati, ma per quelli che saranno. Della notte prima dei miei esami scritti non ricordo granché, ricordo invece quella degli orali: con un mio amico siamo andati in moto fino a Firenze. Siamo tornati giusto in tempo per l’apertura del portone della scuola», ricorda Venditti.
Il rapporto con la politica
Prima di salire sul palco, c’è spazio poi per un ultimo capitolo: la politica. Un argomento su cui Venditti preferisce glissare «perché ogni paroletta oggi fa politichetta e si nota di più di una buona parola». La satira, spiega il cantautore, «non è mai stata gradita ai politici, l’hanno sempre ritenuta insopportabile, e quindi è un buon mezzo per esprimersi. Io non ho mai avuto amici». C’è però qualcuno che Venditti si sente di salvare: «I veri rivoluzionari erano Berlinguer da una parte e Moro dall’altra, che volevano cambiare davvero le cose. I veri rivoluzionari rischiano e perdono la vita. Ma non dobbiamo rinunciare ai nostri diritti, come l’aborto. È la nostra coscienza a decidere».
In copertina: Antonello Venditti durante la presentazione delle iniziative per «Notte Prima degli Esami 1984-2024» al ministero della Cultura, Roma, 7 maggio 2024 (ANSA/Ettore Ferrari)
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